nella foto (di Alessandro Garofalo) Andrea Sannino e Gianni Fiorellino in concerto allo Stadio Maradona di Napoli

Circa 15.000 spettatori entusiasti hanno assistito allo show di Gianni Fiorellino venerdì sera allo Stadio Maradona di Napoli come evento inaugurale di “Napoli Città della Musica – Live Festival 2024” promosso dal Comune ed organizzato dal Teatro Troisi con il coordinamento artistico della Leone Produzioni. “Tutto in una notte” tra musica e cinema per proporre il meglio del suo repertorio, incluse alcune applauditissime esecuzioni inedite, e, allo stesso tempo, mostrare sul grande schermo per la prima volta il docu-film “Aspettami stanotte” realizzato dal regista Luciano Filangieri. Salutato al termine della proiezione da un lungo applauso, il documentario è riuscito a sintetizzare in circa 75 minuti, i tratti più significativi del percorso umano e professionale del musicista napoletano.
Su soggetto di Melania D’Agostino e con la sceneggiatura di Luca Delgado, il film avrà, già dal prossimo 14 luglio, una distribuzione internazionale in streaming grazie ad un accordo già siglato con Amazon Prime Video e Netflix Spagna.

“Il concerto al Maradona – afferma Gianni Fiorellino –  è uno spartiacque per la mia vita e per la mia carriera. Un approdo meraviglioso che è un formidabile incitamento per una ripartenza ancora più entusiasmante. Una serata in cui si tirano le somme e ci si rende conto di tante cose con la consapevolezza che da qui si può solo riprendere il cammino e continuare il viaggio. E’ per questo che ho deciso far coincidere il concerto con la presentazione del film che Luciano Filangieri, insieme a Melania D’Agostino e Luca Delgado, hanno dedicato al mio percorso, di uomo e di musicista. Per condividere con il pubblico e con la mia famiglia, i miei musicisti ed il mio staff, quello che è stato e quello che sarà”.

Dal grande schermo al palcoscenico e alla musica, potente e vibrante dell’originalissimo “live hi-tech” in cui Gianni Fiorellino ha presentato una selezione di circa 30 brani, dalle sue hit alle canzoni più recenti, utilizzando l’originale formula già sperimentata con successo in cui, tra controller, sintetizzatori, campionatori e ledwall, ha suonato e cantato da solo tutti gli strumenti delle canzoni in scaletta, ricreando sul palco, in voce e in video, un’intera rock band con basso, chitarra, batteria, organo e tastiere.

Naturalmente la sua band (Mariano Barba alla batteria, Pasquale De Angelis al basso, Franco Desyre alle tastiere, Maurizio Ponzo alla chitarra) quella che da sempre lo accompagna nei suoi concerti e nelle sessioni in sala di incisione, è stata chiamata “on stage” allo Stadio Maradona sul finale del concerto che ha accolto anche un intervento del giovane rapper Hmuff e una serie di coreografie dei danzatori diretti da Teresa Sannino  e Donato Eremita.

In scaletta, per citare qualche titolo,  il suo ultimo brano, “Che sì” e tante sue hit come  “Malatia”, “Eterno Ammore”, “So’ schiavo ‘e te”, fino all’omaggio a suo padre (il rocker Fioravante Fiorellino) con  “C’era una
volta Peter Pan” e al delicato e commosso ricordo della madre nella ballad melodica “A mamma è semp’a mamma”.

Un’ovazione ha salutato l’ingresso in scena di Andrea Sannino che si è unito a Gianni Fiorellino per eseguire,  in “prima esecuzione assoluta”, il nuovo brano “Chiammame ammore” (in uscita sabato 1 giugno distribuito da Altafonte). Un duetto inedito ed una nuova produzione che avvia, per la prima volta, una collaborazione tra i due cantautori napoletani. Memorabile, la serata al Maradona si è conclusa allo scoccare della mezzanotte tra gli scrocianti ed interminabili applausi di una Curva A gremita in ogni ordine di posto.

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