19 Aprile 2024

Natale Montillo: il Lievito del Genio 
Un autarchico nella Fabbrica dei Sogni

 

Il  26, 29 e 30 dicembre ha avuto luogo presso il Cinema Montil una speciale edizione della Vetrina del Festival Viviani d’Impegno Civile (Medaglia d’Argento della Presidenza della Repubblica 2005; Medaglia Premio di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica 2013) organizzata – con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Sociali e Culturali della Regione Campania e del Comune di Castellammare di Stabia – dal Teatro Cantiere Viviani, diretto dall’attore e regista Nello Mascia e dal drammaturgo e sceneggiatore Ernesto Dello Jacono.

Nel decennale della fondazione del festival e nel sessantesimo anni-versario dell’inaugurazione del Cinema Montil si è inteso dar luogo a un even-to esclusivo, che rendesse omaggio all’originale, poliedrica figura del cineasta Natale Montillo.

Ma perché Natale Montillo: il Lievito del Genio?

Rispondono Mascia e Dello Jacono: “Perché quella del lievito è un’efficace, calzante metafora per alludere al suo carattere estroverso e creativo. Reduce dalla prima guerra mondiale svolge da giovane le più disparate attività. Nel 1929 apre il cinema Corso e nel 1931 acquista il Savoia con i proventi di una fortunata attività commerciale. Fonda poi la Società Artisti Partenopei e nel 1949 realizza il suo primo film da pro-duttore: Calamita d’Oro. Balocchi e profumi del 1953 segna invece il suo debutto come regista. Natale Montillo immagina storie dove sentimenti e passioni possano attrarre magneticamente le masse, liberan-randole dal pensiero delle miserie e dalle angustie che gli anni del dopoguerra impongono. Scrive complessivamente sei soggetti e cinque sceneggiature. Ma per lui dar forma ai sogni vuol dire dar vita a un processo che equivale a una complessa filiera creativa: intuire, scrivere, produrre, recitare, dirigere, distribuire e proiettare in una propria sala; nutre infatti anche l’aspirazione di possedere un cinematografo e ci riuscirà: nel 1957 nasce il Montil. Il tutto in perfetta autarchia; l’autarchia del Sogno che diviene opera e smette di essere Utopia.

Il 26 Dicembre è stato proiettato Balocchi e Profumi, ispirato all’omonima canzone di E. A. Mario. Montillo lo dirige con F. M. De Bernardi, che realizza anche la scenografia; un Mario Bava agli inizi della carriera firma invece la fotografia: gli esterni sono girati a Castellammare e dintorni. Come interpreti furono scritturati Diana D’Orsini, Cesare Danova, Roberto Risso (il carabiniere Pietro Stelluti amato dalla Bersagliera in Pane, amore e  fantasia di Luigi Comen-cini del 1953) Tecla Scarano, Beniamino Maggio e Natale Montillo.

Il 29, un pubblico assai attento e coinvolto ha potuto apprezzare Calamita d’oro (1949) per la regia di Armando Fizzarotti, con Franca Marzi, Piero Palermini, Beniamino Maggio, Gabriella Pellis e Natale Montillo.

Il 30, ha chiuso la rassegna La sposa (1957) di Edmondo Lozzi con Irène Tunc, Carlo Giuffrè, Ugo D’Alessio Beniamino Maggio, Angela Luce, Aldo Bufi Landi.

Print Friendly, PDF & Email
Pubblicità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Verified by MonsterInsights