Il latte di bufala sbarca in gelateria

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lsdm - latterì, gelato 1

Alla kermesse «Lsdm 2016» tre esperimenti (riusciti)
I nomi sono tutto un programma: «Profumi di costiera», «Cassata al latte di bufala» e «Cassata». Sono i tre piccoli capolavori di arte dolciaria presentati nel corso dell’evento «Lsdm 2016» che si è tenuto, nei giorni scorsi, presso l’hotel «Savoy beach» di Paestum, in provincia di Salerno.

In cucina la maestra gelatiera Tonia Giordano della gelateria “L’Orso bianco» di Aversa (Caserta) che ha utilizzato per l’occasione uno degli ultimi prodotti della «Ilc La Mediterranea», azienda napoletana leader del settore lattiero-caseario. Si tratta di «Latterì». Ovvero – spiega il sito della società – «latte di bufala di prima qualità che subisce un processo di concentrazione nel quale viene privato del 50% della sua acqua. In questo modo le caratteristiche organolettiche peculiari del latte di bufala vengono non solo preservate, ma anche esaltate consentendone una più lunga utilizzabilità».

“LatteRì” – informa ancora l’azienda, titolare dello storico brand Mandara – si presenta come un ingrediente estremamente versatile: «consente la valorizzazione di una vasta gamma di preparati dalla gastronomia alla pasticceria e gelateria. L’alta percentuale di massa grassa (18%) fa sì che, per una stessa preparazione, ci sia bisogno di meno latte, rispetto all’uso del vaccino, con un risultato finale qualitativamente e sensorialmente superiore. In ogni caso, la percentuale grassa è estremamente versatile in quanto, diluendo il latte, può essere ridotta fino a raggiungere il livello desiderato». Un ingrediente che sta velocemente conquistando il mondo della gastronomia e della pasticceria per la sua facilità di utilizzo. Non a caso, infatti, tutti e tre i gusti sono andati letteralmente a ruba nello stand della «Ilc La Mediterranea» tra assaggi, bis e… tris.

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