NAPOLI – “Apprendiamo con sgomento dalla stampa del ritrovamento di un’urna funeraria non distante dalla riva a Bagnoli, a Napoli. Si tratta di immagini e storie che come imprenditori del comparto funebre non vorremmo mai leggere”. Lo dichiara Gennaro Tammaro, segretario Assofuneral e titolare dell’omonima agenzia funeraria.
“Speriamo – continua – si tratti di un caso isolato legato a un comportamento leggero, per usare un eufemismo, di singoli. Ma non possiamo non ricordare che il comparto funebre è uno di quelli ad alto impatto ambientale. Il fatto che sia stata pescata un’urna praticamente ancora integra dopo dieci anni ne è plastica dimostrazione: l’impatto di tali pratiche è potenzialmente disastroso per le nostre acque e per i nostri mari”.
“Le soluzioni – insiste Tammaro – esistono e permettono di salvaguardare ritualità e mare. Si prenda ad esempio l’urna di sabbia che la nostra agenzia distribuisce. Utilizzando una soluzione simile l’urna può essere conservata in casa ma essendo idrosolubile può anche essere usata per disperdere le ceneri del caro estinto direttamente in acqua senza doverle rovesciare”.
“Importante – conclude Tammaro – è affidarsi anche per la dispersione in mare a chi ha le conoscenze e gli strumenti per farla nel pieno rispetto di leggi e di ambiente. Fidatevi delle agenzie funebri capaci e competenti”.
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