27 Aprile 2024

 Il primo cittadino Giosy Romano: ”Un sacrificio, quello dei bombardamenti, subìto perché ancorati al territorio. Quel fragore delle bombe e l’effetto devastante che ne è derivato non è diverso dalla mano criminale di chi oggi inquina il territorio e provoca lo stesso effetto devastante della morte”.

brusciano

 In un affollato convegno cittadino, Brusciano ricorda le vittime civili della seconda guerra mondiale  nel 70° anniversario dei bombardamenti del 1943. Nella serata di sabato 15 novembre nei locali della scuola Dante Alighieri si è vissuto un particolare e toccante momento di commemorazione all’insegna dei tragici ricordi per i tanti cittadini accorsi, che con i loro racconti di quei drammatici istanti, hanno contribuito a rendere l’evento ancor più sentito e ricco di contenuti. Un convegno organizzato dal Comune di Brusciano in sinergia con la Pro Loco cittadina, nel quale è stato presentato sotto il patrocinio del Comune, l’opuscolo realizzato dal sociologo e giornalista Antonio Castaldo dal titolo “I Bombardamenti del 1943 il sacrificio di Brusciano”. Uno stampato dal prezioso contenuto storico e sociale, un vero e proprio archivio storico di testimonianze e racconti dei sopravvissuti e nel quale vengono riportati i nomi dei 27 civili bruscianesi caduti sotto i bombardamenti che colpirono la cittadina vesuviana nelle giornate del 30 maggio, 21 giugno e 17 settembre del 1943. Un evento appoggiato in toto dall’amministrazione comunale e in primis nella persona del Sindaco avv. Giosy Romano, che durante il suo intervento afferma: “Ricordare quel momento vissuto dalla comunità di Brusciano consente di fare un parallelo con quanto accade oggi. Allora i morti arrivarono perché la comunità dimostrò il suo attaccamento al territorio e alla comunità. Un sacrificio, quello dei bombardamenti, subìto perché ancorati al territorio. Quel fragore delle bombe e l’effetto devastante che ne è derivato non è diverso dalla mano criminale di chi oggi inquina il territorio e provoca lo stesso effetto devastante della morte. Oggi tocca a noi dimostrare lo stesso attaccamento diventando sentinelle del territorio. Possiamo fare questo solo restando attaccati ai nostri luoghi. Non si pensi che mettere l’amianto nella terra del vicino non sia inquinare se stessi. Non si nasconde la spazzatura sotto il divano, essa resta sempre nella nostra casa, così vale per il territorio. Quindi vorrei che da stasera si inizi a sorvegliare sul serio. Io lo farò con tutto quello che la legge mi consente e vorrei che tutti facessero altrettanto. Dall’inquinamento e dalla mano criminale di chi commette l’ecocidio non si deve passare a chi vuole speculare sulle bonifiche. Infine sono orgoglioso di aver contribuito, come Comune, a questa ricerca così come sono orgoglioso di essere cittadino di Brusciano. Infine accolgo con grande soddisfazione e faccio mio l’appello dalla Pro Loco e da subito mi impegnerò nel provvedere ad erigere una lapide in ricordo delle vittime civili bruscianesi cadute durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale”.

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