29 Aprile 2024

Tre giorni da non perdere dedicati ai pregiati ceci autoctoni da stasera 21 agosto a mercoledì 23
Cicerale in provincia di Salerno, per l’ attesissima  “Festa dei ceci”, simbolo della locale tradizione, organizzata dalla Pro Loco, presieduta dall’instancabile pluririconfermato Matteo Del Galdo, e dal Comune di Cicerale, alla guida del sindaco Francesco Carpinelli.

 

 

Si tratta di un appuntamento tra i più importanti e genuini che il Cilento offra ai suoi graditi visitatori, sostenuto da una cittadinanza di proverbiale ospitalità.

“Cucinato secondo tradizione ed interpretato nelle più appetitose proposte e varianti, il nostro rinomati cece è il protagonista della caratteristica Festa in programma nella antica cittadina di Cicerale da stasera al 23 agosto. Un appuntamento di forte richiamo turistico per la sua particolarità e la gustosità dei piatti serviti nel suggestivo contesto del centro storico, nei cortili degli antichi palazzi nobiliari, tra essi, il cinquecentesco Palazzo Marchesale dei Primicile Carafa; la cappella di Santa Maria apparente della famiglia Marra; il Palazzo dei nobili di Sarluca, trucidati nel 1861 dopo l’unità d’Italia perché fedeli ai Borboni; la Cattedrale che nel 1800 sorse sulle rovine della antica cappella di San Giorgio.  Sono preziose testimonianze di un passato glorioso e custodi di tradizioni affascinanti ed uniche che connotano un territorio di grande bellezza, caratterizzato da una natura preponderante”. Matteo Del presenta la sua “creatura”, cresciuta negli anni e sempre più famosa e coinvolgente: un successo tutto cilentane e soprattutto ciceralese, che conquista sempre più villeggianti e turisti.

La bella kermesse storico/artistico/eno/ gastronomica è molto partecipata dalla popolazione, con grande risonanza nei 38 comuni del Cilento.

Da segnalare, nel nutrito programma, un ampio ed interessante percorso culturale eno-gastronomico: dalle tradizionali lagane e ceci, fino alle frittelle con farina di ceci, e tante altre delizie per un menu completo ed interamente dedicato al legume autoctono, dall’antipasto al dolce, Ass di per vari primi e secondi, contorni, fritture, perfino al gelato, tutto innaffiato da ottimo vino cilentano, di quelli generosi che si lasciano bere e “fanno salute e danno gioia”.

Mostre d’arte e quella animata ed altamente suggestiva degli antichi mestieri, con tanti figuranti nei costumi d’epoca, artigianato tipico, rappresentazioni in costume, antichi balli caratteristici e tanta buona musica popolare (Myosotis, Alina, Donnaluna ecc) per un ascolto piacevole e coinvolgimento degli ospiti.

Purtroppo questa edizione è connotata fa una grande assenza, quella di una vera e propria istituzione della Festa: Antonio Del Galdo, indimenticabile “pigiatore di uva” al quale va il pensiero e la riconoscenza di tutta la cittadinanza che lo ricorda con grande stima ed affetto. Antonio è sempre stato tra i più attivi ed appassionati sostenitori di questa riuscita ed apprezzata testimonianza cilentana che è la Festa dei ceci, fiore all’occhiello del territorio, che si distingue da tante altre sagre per l’autentica genuinità dei presupposti oltre che dell’ottimo cibo servito a prezzi veramente popolari.

Il cece di Cicerale si distingue per la polpa ricca e gustosa, ha proprietà fisiche ed organolettiche uniche che lo rendono top per qualità e gusto ed hanno determinato il riconoscimento quale Presidio Slow Food dal 2012. È tra le varietà considerate migliori al mondo, ricercato ed impiegato dai più famosi cuochi, simbolo della civiltà contadina ciceralese, emblematico della biodiversità campana, della sana alimentazione e della longevità che costituisce uno degli aspetti più significativi della Dieta Mediterranea, secondo l’Unesco, patrimonio dell’Umanità.

Particolarmente energetico e nutritivo, con grandi capacità diuretiche, dal colore dorato con una sfumatura nocciola chiaro, il cece ciceralese che dà il suo nome alla ridente cittadina, si distingue per il sapore più intenso ed appetitoso rispetto alle tante qualità di ceci comuni.

È contraddistinto da un basso contenuto in umidità che assicura un tempo di conservazione prolungato ed  in cottura si ingrossa notevolmente offrendo buondì un’ottima resa.

“Innanzitutto il nostro rinomato cece ed in generale le nostre produzioni agroalimentari tipiche costituiscono, insieme alle tante bellezze naturali, alla storia ed alle tradizioni di Cicerale, dei volani di sviluppo di primaria importanza per il nostro territorio – sottolinea il sindaco Francesco Carpinelli – Puntiamo su essi innanzitutto per ridare slancio alla nostra economia e recuperare le nostre preziose radici”.

La Festa è nota pure per essere di grande coinvolgimento: nelle tre serate il divertimento è assicurato ed è chiaramente possibile degustare le tante ricette tradizionali nelle quali è protagonista principale, in avvistamenti di notevole pregio gustativo, il pregiato legume. Il tutto con un piacevole sottofondo di musica popolare in varie zone del percorso.

Negli antichi portoni, gli immancabili e suggestivi appuntamenti con l’ arte, la cultura e il folklore, alla scoperta dei mestieri di una volta e della ricca storia e delle affascinanti leggende del borgo, e della zona, a partire da quelle legate all’antichissima Corbella di “Donna Savella con le sue trentatré Castella” illustrata ai visitatori accolti con proverbiale ospitalità, attraverso racconti, proverbi e versi dei cantastorie ed i racconti degli esperti e degli anziani custodi di tanto sapere.

Nei pittoreschi vicoli del tipico borgo, balli e canti, come tradizione. In programma brani tradizionali intonati e suonati da musicisti itineranti che arricchiranno con la loro voce, a partire dalle tipiche ballate cilentane.

Insomma, un’occasione davvero unica!

La tradizionale Festa dei ceci vede capillarmente mobilitata l’intera cittadinanza, coordinata con estrema passione e professionalità dai componenti dalla Proloco, a partire dal direttivo tutto, guidata da Matteo Del Galdo, con il fattivo tesoriere Giovanni Gargaro, la vicepresidente Carmela Ferri ed i consiglieri Tolomeo Carmine e Antonio Marzocca.

Impegnati in prima linea i tanti collaboratori. Rappresentazione antichi mestieri: Virginia Torrusio, Irene Russo, Rosina e Swami Del Galdo, Pasquale Cammarota, Lauretta Voria, Antonietta Mottola, Giorgia e Giovanna Paladino, Vincenzo Pomposelli. Agli stand: Gerarda e Paola Cafasso, Enza Del Galdo, Gianluigi Carpinelli, Rossella Corrente, Concetta Del Galdo, Pina Gargaro, Stefania Tesoniero, Giorgio Mollo, Angelo Pio Tesoniero, Domenica Lisa, Alberina Corrente, Davide Del Galdo, Domenico Manzo, Carmela Ferri.

Ai fornelli: Lucia Valva, Celestina Ruggero, Maria Benedetta Coppola, Agostina Paladino, Anna e Carmine Gargano.

Assistenza: Massimo e Francesco Belgrande, Giuseppe Coppola, Donato Tesoniero, Loris Torrusio, Daniele Palumbo ed i ragazzi Mina Giandonato e Stefano Fatima.

Print Friendly, PDF & Email
Pubblicità
Verified by MonsterInsights