2 Maggio 2024

 

“Siamo accanto ai 220 dipendenti  della Gepin contact, il call center di Poste Italiane ubicato a Casavatore che ha perso l’appalto dopo 12 anni perché Poste ha fatto una gara al ribasso del 30 per cento. Neppure più le aziende di Stato tutelano il lavoro, pensano al profitto e buttano in strada dall’oggi alla mattina lavoratori e famiglie”.

Lo dice Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio regionale della Campania che insieme con il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, e il consigliere regionale del M5SGennaro Saiello, hanno manifestato in corteo con i lavoratori da via Galileo Ferraris, sede dal reparto logistico delle Poste, fino al Centro direzionale presso l’Assessorato regionale al Lavoro.

“Abbiamo chiesto al ministro Guidi di essere presente – sottolinea Di Maio – ma non è venuta. Abbiamo chiesto al governo che Poste Italiane, visto che è un’azienda dello Stato, applichi la clausola sociale allo scopo di assumere i lavoratori che stanno perdendo tutto. Basta con le gare al massimo ribasso che stanno dopando il mercato, basta con le delocalizzazioni all’estero dei servizi svolti dagli italiani che si stanno vedendo sistematicamente scippati posti di lavoro e interi pezzi di produzione”.

“Chiediamo a Poste Italiane prima di tutto di applicare la clausola sociale in base alla quale se cambia l’ente che si aggiudica l’appalto, il personale della vecchia azienda deve passare nella nuova azienda”, sottolinea Di Maio che denuncia:  “Le aziende che hanno aperto con i fondi europei e adesso delocalizzano andando in Montenegro, Serbia, Albania, dopo aver preso per anni i soldi o tornano nuovamente in Italia oppure devono restituire tutti i finanziamenti”.

“In ogni caso le aziende di Stato – aggiunge il vicepresidente della Camera – devono avere la sensibilità di appaltare ad aziende italiane, altrimenti non ha alcuna ragione di esistere la tipologia delle aziende di Stato e soprattutto tutelare i posti di lavoro che con il Jobs act si favoriscono aziende che il lavoro non lo pagano”. Sulla stessa linea Gennaro Saiello, consigliere regionale del M5s e membro della commissione Attività produttive: “Siamo con i lavoratori che in maniera abnorme  rischiano il posto di lavoro non per demeriti, non per mancanza di professionalità, non per una crisi, ma per una esplicita  scelta aziendale che va ad ammortizzare al ribasso i costi di produzione. Chiederemo all’assessore qual è la politica che vuole mettere in campo per tutelare questi lavoratori”.

Print Friendly, PDF & Email
Pubblicità
Verified by MonsterInsights