Incontro nella capitale del Mezzogiorno, Napoli, con 40 imprese e 11 fondi. Il governo –  Padoan: “si va avanti”. Scalfarotto: “qui molte imprese attrattive; i risultati stanno arrivando ma bisogna fare più export”

Non solo mini bond e i piani individuali di risparmio (Pir) “che si stanno dimostrando strumenti utili”, come sottolinea il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Il governo ora guarda con interesse allo strumento

del private equity per favorire lo sviluppo delle imprese meridionali. E per questo – su iniziativa di Confindustria – ha incontrato 11 fondi d’investimento e 40 imprese provenienti da tutto il Mezzogiorno per fare il punto sulle opportunità dello strumento che consente agli investitori istituzionali di rilevare quote di società o di sottoscrivere nuove azioni immettendo capitale fresco nelle piccole e medie imprese. A Napoli, nella sede dell’Unione Industriali, si sono riuniti da un lato l’Esecutivo con Padoan, il ministro della Coesione Territoriale Claudio De Vincenti e il sottosegretario allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto; dall’altro 11 fondi d’investimento (tra gli altri Banca Promos, Invitalia ventures, Permira, Simest, Pm Partners), e quaranta imprese (24 campane, 6 dalla Sicilia, 4 pugliesi, 3 dalla Calabria e dalla Basilicata).

A fare da padrone di casa il numero uno di Confindustria Vincenzo Boccia. Più di due ore di dialogo per capire le opportunità offerte dallo strumento. Alla fine è Padoan a tirare le somme: “Ho avuto modo di verificare che gli strumenti messi in campo dal governo in questi anni per facilitare la crescita delle imprese, la semplificazione e la capacità di innovazione sono risultati utili. E’ questo è motivo di incoraggiamento ad

andare avanti”. Misure “che non guadagnano le prime pagine ma che stanno costituendo un’infrastruttura finanziaria e di governance. E questo significa che abbiamo l’opportunità di trasformare questa ripresa della crescita, che si vede, da ripresa ciclica a ripresa strutturale”.
Padoan ha riconosciuto anche “la grande vitalità delle imprese che operano nel Sud e gli interessi che queste imprese hanno per gli investitori istituzionali”. Il presidente di Confindustria Boccia ha sottolineato il valore simbolico della scelta di Napoli come prima tappa di un percorso: “Si parte da Napoli – ha spiegato – Napoli è la prima tappa dall’alto valore simbolico di un percorso di rinascita del Sud e per spiegare alle imprese italiane come possano essere usati determinati strumenti finanziari”. “Si riparte dal Mezzogiorno – ha detto. Oggi viene da Napoli l’idea di una nuova competitività in cui governo e imprese fanno sistema per far ripartire il Sud”.

La cui crescita – ha evidenziato De Vincenti – serve a tutto il Paese. Lo stesso De Vincenti ha ricordato come il lavoro per i giovani sia una priorità per il governo indicando “nel 2017 l’anno della svolta”. L’impegno per internazionalizzare le imprese del Sud è stato ribadito dal sottosegretario Scalfarotto: “I risultati stanno arrivando – ha detto – già l’anno scorso l’export al Sud ha fatto registrare un +8%”.
Nel Mezzogiorno ci sono “molte imprese che hanno tutti i numeri per poter essere attrattive e stiamo lavorando molto per internazionalizzare le imprese del Sud”. Ha evidenziato il sottosegretario allo Sviluppo Economico, nel suo intervento ai lavori.

“Oggi l’export che si sviluppa nel Mezzogiorno di Italia è circa il 10-15% del totale – ha aggiunto – che è un numero non ancora soddisfacente. Significa che bisogna far meglio però c’è da dire che l’anno scorso abbiamo fatto come Paese un eccellente risultato nelle esportazioni, con 1,1% in più rispetto all’anno

prima ed il Sud ha fatto un più 8%. I numeri sono ancora piccoli ma vediamo che i risultati stanno arrivando”, ha concluso il sottosegretario.

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