Musica e vino alla corte dei Borbone, prosegue la rassegna “Le Passioni di Carlo”
4 min readDomani al Museo e Real Bosco di Capodimonte La villa barocca Ensemble in “Chaconne!”
Proseguono gli appuntamenti della rassegna musicale “Le Passioni di Carlo”, manifestazione realizzata e promossa da Ravello Creative Lab, Assessorato al Turismo e Cultura del Comune di Napoli e dalla Regione Campania nell’ambito del cartellone del “Natale a Napoli”. Una rassegna di otto concerti in quattro straordinari luoghi d’arte legati alla figura di Carlo di Borbone: il Teatro di Corte di Palazzo Reale, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, costruito per ospitare la collezione Farnese ereditata dalla madre; il Museo Archeologico Nazionale che non solo espone alcuni pezzi della collezione Farnese, ma anche la collezione Borbonica proveniente dagli scavi di Pompei e l’Accademia di Belle Arti, che fu la prima istituzione napoletana tutelata dallo Stato per l’educazione alle arti figurative.
Dopo il successo dello spettacolo al Teatro di Corte di Palazzo Reale, “Rosa d’argiento, Rosa d’ammore”, che ha visto protagonisti Marina Bruno e La Dirindina, con la partecipazione di Peppe Barra, la rassegna si sposta al Museo e Real Bosco di Capodimonte con tre imperdibili appuntamenti. Domani 8 dicembre, alle ore 11.30, presso il Salone delle Feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte, si terrà lo spettacolo de La villa barocca Ensemble “Chaconne!”, evento dedicato alla musica italiana e francese del XVI e XVII secolo. Anna Khazanova, mezzosoprano; Anna Kuchina al clavicembalo; Gioacchino De Padova e Claudio Mastrangelo al basse de viole e Giuseppe Petrella alla tiorba eseguiranno musiche di Claudio Monteverdi, Jeronimus Kapsberger, Bernardo Storace, Giovanni Felice Sances, Arcangelo Corelli, Jacques Duphly, Jean Jacques Morel, André Campra e Marin Marais.
Sabato 10 dicembre, alle ore 17.30, presso il Salone delle Feste, Enrico Baiano plays Bach. Musiche dal Clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach eseguite da uno dei più grandi clavicembalisti europei. Infine, domenica 11 dicembre, alle ore 11.30 sempre presso il Salone delle Feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte, I solisti della Nuova Orchestra Scarlatti, Giorgiana Strazzullo e Sergio Martinoli al violino, Carmine Caniani alla viola, Veronica Fabbri al violoncello, Marilù Grieco al flauto e Gaetano Russo al clarinetto, si esibiranno in “La musica ai tempi del Re a Napoli e in Europa” con musiche di Francesco Durante, Francesco Mancini e Wolfgang Amadeus Mozart.
«Questo “trittico” di concerti vuole essere un omaggio ai grandi artisti del Settecento, ma al tempo stesso è calato nella realtà napoletana. In scena avremo, infatti, artisti napoletani, pugliesi e internazionali che si esibiranno in un repertorio di ampio respiro a testimonianza di quanto Napoli, da sempre, sappia essere un crocevia artistico, musicale e culturale», ha dichiarato Giuseppe Di Capua, direttore artistico della rassegna “Le passioni di Carlo”. Gli eventi saranno accompagnati, grazie alla collaborazione con la delegazione di Napoli dell’AIS (Associazione italiana sommelier) e con gli alunni dell’Ipseoa Gioacchino Rossini di Napoli, impegnati nel progetto di alternanza scuola-lavoro, dalla degustazione di vini prodotti nelle vigne metropolitane di Napoli, sopravvissute all’attacco della fillossera dalla seconda metà dell’Ottocento. «Prosegue il lavoro avviato dalla delegazione di Napoli dell’Associazione Italiana Sommelier sulle vigne metropolitane della nostra città. Vigne che producono vini unici e inconfondibili, geneticamente uguali a quelli bevuti dai romani e alla corte borbonica», ha dichiarato Tommaso Luongo, delegato dell’AIS Napoli. «Per gli alunni del nostro istituto – ha sottolineato la dirigente dell’Ipseoa Rossini, Giuliana D’Avino – si tratta di un importante momento di approfondimento del loro percorso didattico perché avranno modo di affiancare professionisti del settore».
Inoltre, al pubblico saranno offerti gli agrumi raccolti presso il casamento torre, testimonianza dei “Giardini di Delizie”, presenti dal Settecento all’interno del Bosco. Il complesso, noto anche come il “Giardino del Francese” o “Giardino di Biancour” era suddiviso il più ambiti indipendenti: il “Giardino della Fruttiera”, dove si produceva frutta pregiata per la “Mensa del Re”, il “Giardino dei Fiori”, dove si coltivavano ananas e molte varietà di fiori, il “Giardino della Purpignera”, destinato alla riproduzione di ananas e di colture orticole, ed infine il “Giardino della Fruttiera di basso”, destinato a vivaio. L’area, soggetta a distruzioni e manomissioni nel periodo bellico, è stata di recente recuperata attraverso un restauro dell’impianto architettonico e vegetale, eseguito nel rispetto delle sue secolari stratificazioni.