A distanza di quasi una settimana, permane il problema cagionato dall’abbassamento della potenza erogata dai contatori elettrici su molti impianti delle linee ferroviarie della Circumvesuviana, a causa del mancato pagamento delle spettanze al Gestore Elettrico, da parte dell’Ente Autonomo Volturno srl, Holding regionale dei trasporti, in cui sono confluite le società di Trasporto Pubblico su Ferro di proprietà della Regione Campania (Circumvesuviana, SEPSA e MetroCampania NordEst).
Appena ieri, cioè a 4 giorni dalla nostra comunicazione, la Prefettura di Napoli si è “premurata” di chiedere informazioni alla dirigenza e, a tutt’oggi la situazione non si è sbloccata. Negli anni scorsi una analoga situazione si verificò sulle linee ferroviarie di MetroCampania NordEst e le Prefettura intimò al Gestore Elettrico di ripristinare la potenza erogata sugl’impianti di linea, pena la denuncia per Interruzione di Pubblico Servizio.
A questo punto, pur riconoscendo i diritti a riscuotere quanto dovuto al Gestore Elettrico, riteniamo superiore il diritto alla mobilità, sancito dalla nostra Costituzione e ci auspichiamo che la Prefettura di Napoli adotti al più presto la stessa procedura, per evitare spiacevoli conseguenze, se non tragiche, a causa della ridotta sicurezza sulle tratte ferroviarie interessate, anche in considerazione dell’aumento della pericolosità al mattino presto e dal pomeriggio, a causa proprio dell’aumento del consumo elettrico in quelle ore, ricordando anche che nei trasporti, proprio per tener fede alla Costituzione italiana (Art. 16) e alla Carta dei diritti dell’Unione Europea(Art. II-105) persino il diritto di sciopero viene “rinchiuso in recinti spazio-temporali” ben determinati.
I disagi all’utenza dovuti alle ben note soppressioni di corse a causa della carenza di treni idonei a viaggiare con standard di sicurezza minimi, si vanno a sommare a questi altri dovuti a bollette elettriche non pagate, essi sono lo specchio di una situazione catastrofica in cui una “certa politica” regionale ha fatto precipitare il Trasporto Pubblico Locale, ma una figura non migliore la fanno i dirigenti aziendali incapaci di prevedere e porre rimedio a quest’ennesima pessima figura e la Prefettura di Napoli, che a distanza di 5 giorni ancora non prende un’energica posizione per garantire la pienezza del diritto alla mobilità dei cittadini e la sicurezza dei trasporti. Tutto ciò senza voler considerare le pessime condizioni ambientali in cui sono costretti ad operare i lavoratori, ha concluso il sindacato.
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