«Non è affatto vero che la mia amministrazione non voglia rilanciare le Terme o non abbia a cuore le sorti dei lavoratori».
Il sindaco di Castellammare di Stabia, Nicola Cuomo, replica alle accuse dei sindacati di Terme di Stabia.
«Per quanto riguarda la messa in liquidazione della società è bene evidenziare
che l’azienda è in liquidazione di fatto dall’anno 2011, come ben sanno anche i lavoratori, poiché da quella data l’ente locale non ha potuto compiere alcuna ricapitalizzazione. La ricapitalizzazione di una società partecipata, che non gestisce un servizio pubblico essenziale, è vietata dalla legge e se anche fosse consentita il Comune non ha le disponibilità economiche per far fronte ad una perdita che, al momento, è pari a oltre 9 milioni di euro – continua il primo cittadino – La fusione sarebbe pericolosissima perché comporterebbe la perdita del patrimonio immobiliare termale che è della città di Castellammare di Stabia e dei suoi cittadini.
I creditori (che vantano crediti per circa 12 milioni di euro), infatti, aggredirebbero con immediatezza i beni immobili.
Inoltre la fusione – presupporrebbe non solo l’adozione di un solido piano industriale – accompagnato da una significativa immissione di liquidità in
azienda, ma anche la prosecuzione della gestione con un managament
pubblico, che negli ultimi anni è stato capace di produrre solo ingenti
perdite ed ha portato alla chiusura dell’azienda. Anche con la fusione le
banche non potrebbero finanziare l’azienda perchè il sistema bancario
concede finanziamenti e liquidità soltanto dopo aver esaminato gli ultimi
tre bilanci di esercizio approvati da cui si possa dedurre la redditività
della stessa. La nostra azienda è invece in perdita di diversi milioni da
alcuni anni».
«E’ opportuno ricordare – prosegue il sindaco – che dopo aver adottato la
revoca per giusta causa del precedente amministratore Ventriglia e grazie
all’impegno del nuovo amministratore Sammaria, che ha lavorato anche nel
mese di agosto in condizioni proibitive, abbiamo non solo pronti i bilanci
di esercizio degli anni 2011 e 2012 nonché la situazione economica al
30.09.2013, ma abbiamo – con l’aiuto delle maestranze che ringrazio –
riaperto i battenti per l’attività di fisiokinesi terapia e, non appena arriverà il promesso finanziamento regionale di € 669.000,00 (ndr: dall’annuncio è passato oltre un mese e mezzo) riapriremo anche il settore delle cure termali con il precipuo scopo di mantenere le convenzioni in atto. Per il futuro abbiamo, inoltre, chiesto aiuto al ministro dello sviluppo economico Zanonato il quale ha interpellato l’agenzia del governo Invitalia per il supporto tecnico al processo di privatizzazione e siamo in attesa di ricevere una risposta sul punto. Infine, come sostenuto in campagna elettorale, ci stiamo attivando per la privatizzazione della
gestione delle Terme attraverso un bando pubblico e sono convinto che
avremo qualificate manifestazioni di interesse perché presenteremo ipotesi
realizzabili, con l’intenzione di onorare i debiti societari e tutelare al massimo i lavoratori».
Sui conti di Palazzo Farnese dichiara: «Ho riscontrato in questi cinque mesi una situazione economica drammatica aldilà di ogni immaginazione ed ho verificato una gestione dissennata della precedente amministrazione di centro destra che, al momento opportuno, renderò nota nei minimi particolari ai miei concittadini. Nonostante ciò ci stiamo rialzando e sono fiducioso per il futuro. Sono tanti i risultati già conseguiti e riassunti nella trasmissione televisiva in occasione del mio primo trimestre di lavoro nonché quelli che stiamo raggiungendo: dalla
risoluzione della sosta a pagamento, al trasferimento degli uffici comunali da palazzo Di Nola alle nostre proprietà con un risparmio di circa 300.000 euro all’anno, alla prossima assegnazione dei loculi cimiteriali, alla prossima attivazione del depuratore biologico della foce del fiume Sarno, ecc. Inoltre sono fiducioso anche per un rilancio dell’occupazione in città dal momento che recentemente ho incontrato a Roma il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio De
Giorgi, il quale verrà – su mio invito – nella nostra città il giorno 11 dicembre p.v. per presentare le linee programmatiche del rinnovo della flotta italiana che prevedono un investimento di 10-12 miliardi di euro con la costruzione di 25-30 navi nell’arco dei prossimi dieci anni e piena occupazione nel nostro glorioso cantiere navale per tale periodo. Si tratta di un progetto ambizioso che dovrà essere sostenuto e fatto proprio nella prossima legge di stabilità in approvazione al parlamento» conclude il sindaco Nicola Cuomo.