26 Aprile 2024

Continua la battaglia di Federconsumatori, movimenti e cittadini per il caro-assicurazioni in Campania. Questa mattina al tavolo con i promotori e firmatari della proposta di legge di iniziativa popolare “Tariffa Italia” Rosario Stornaiuolo, presidente Federconsumatori Campania, e Antonio Coviello, docente universitario in materia assicurativa, siederanno Enrico Cinotti, vice direttore de “il Test”, e Enrico Panini, assessore al Lavoro e alle Attività produttive del Comune di Napoli con delega alla Tutela dei Consumatori.

 

Sono stati invitati i parlamentari campani e i movimenti che da anni si battono contro le discriminazioni territoriali nelle assicurazioni. «La Campania non può pagare quasi il triplo della Lombardia. È inaccettabile. Sono anni che chiediamo ai politici di prendere i dovuti provvedimenti», dichiara il presidente Stornaiuolo. «L’amministrazione comunale di Napoli è da sempre vicino a chi si batte contro il caro assicurazioni in questa regione», aggiunge Panini.
Ricordando che l’obiettivo principale di “Tariffa Italia” era – e rimane – la tariffa unica nazionale. A distanza di oltre due anni dalla sua presentazione, nessun reale provvedimento. «Pretendiamo che la proposta di legge non sia più impantanata al Parlamento», affermano Coviello e Stornaiuolo.
Secondo i dati dell’Ania (l’Associazione delle aziende assicuratrici), gli italiani spendono mediamente 231 euro in più rispetto agli automobilisti di paesi quali la Francia, la Germania, il Regno Unito e la Spagna. La situazione risulta essere la medesima anche per le polizze moto: spendiamo 279 euro, mentre per gli altri paesi europei il costo si aggira intorno ai 150 euro.

I numeri, inoltre, parlano chiaro anche all’interno della nazione, ove si verificano ulteriori discrepanze. Secondo l’Osservatorio Rc Auto di Facile.it, la Campania è sempre la regione dove per assicurare l’auto si deve pagare di più: quasi 1.050 euro che, però, sono oltre il 20% in meno del premio medio di sei mesi fa, seguono la Puglia (796,75 euro) e la Calabria (769,05 euro). Le regioni più convenienti per chi deve assicurare un’auto sono sempre la Valle d’Aosta – con premi medi pari a 390,39 euro – il Friuli Venezia Giulia (402,71 euro) e il Trentino Alto Adige.
Secondo i più recenti dati pubblicati dall’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, un automobilista nella I classe e con massimale minimo di legge versa circa 485 €, se residente a Milano, e circa 1200 €, se residente a Napoli; dunque chi abita nel capoluogo campano può arrivare a spendere tra il 56% e il 68% in più rispetto a chi abita nella città meneghina. Si pensi anche ai 1.169,40 euro annuali rispetto ai 438,20 euro della Valle d’Aosta. «Sono anni che combattiamo – annette Stornaiuolo – affinché questi provvedimenti vengano modificati. Queste sono vere e proprie discriminazioni territoriali. Ricordiamo anche che stiamo ancora attraversando un periodo di crisi. La disoccupazione giovanile – citando gli ultimi dati Istat – è pari al 43.1% per i ragazzi dai 15 ai 24 anni. Come si può pensare di pagare una cifra del genere per l’assicurazione? Facciamo appello a tutti i parlamentari, nostri concittadini, affinché prendano seriamente provvedimenti e ne discutano nelle opportuni sedi».

Nel 2012 il Ministero dell’economia si oppose all’emendamento proposto dal Senatore Pontone – relativo all’introduzione della tariffa unica per la Rc Auto e già approvato dalla Commissione industria – sostenendo che le differenze tariffarie si basavano su una maggiore sinistrosità del Mezzogiorno. Eppure, secondo i dati Istat del 2013, relativi alle sinistrosità nelle regioni d’Italia, nel 2013 gli incidenti stradali sono stati 181.227; 3.385 sono stati i decessi, 257.421 le persone lese. Con riferimento all’incidentalità stradale in Italia, nel 2012, si sono registrati 186.726 incidenti stradali. I morti (entro il 30° giorno) sono stati 3.653, i feriti 264.716.
Per ripartizione geografica – citando nuovamente i dati Istat – nel triennio 2011-2013 le regioni con i tassi di mortalità più contenuti nel 2013 e al di sotto della media nazionale (5,6 per 100.000) sono state: Basilicata, Lombardia, Campania, Calabria e Sicilia (valori del tasso compresi tra 3,8 e 5,0). I livelli più alti si sono verificati in Molise, Emilia-Romagna, Sardegna, Umbria e Friuli-Venezia Giulia (valori del tasso compresi tra 8,3 e 6,8 per 100.000). Rispetto all’anno precedente, nel 2013 si sono ridotti del 9,8% e corrispondono a 56,2 persone ogni milione di abitanti.

Ancora oggi, nonostante si sia manifestata una leggera tendenza al riallineamento tra le tariffe delle regioni settentrionali e meridionali, queste ultime rimangono decisamente più care. Per i neopatentati è ovunque un salasso, anche in questo caso più marcato al Sud. Un diciottenne in classe CU 14 per l’Rc Auto spende oggi 2.548 euro a Milano, 2.907 a Palermo, 3.030 a Roma e 3.187 a Napoli. «Per anni – afferma Cinotti – abbiamo registrato un carico assicurativo sugli utenti napoletani, virtuosi e non, che costringe gli automobilisti, specie i più giovani, a indebitarsi per pagare una polizza o a vedersi costretti a evaderla. Un obbligo di legge non può diventare una tassa, tanto più odiosa e pesante se discrimina territorialmente i consumatori in base alla loro residenza».
Coviello aggiunge: «I provvedimenti legislativi varati con l’intento di calmierare gli insostenibili premi Rc Auto – che originariamente prevedevano misure eque per debellare la disparità di trattamento tariffario tra le varie aree geografiche d’Italia (Campania in primis) – hanno confermato che nel nostro Paese sono le lobbies assicurative a legiferare di fatto a vantaggio delle compagnie assicurative. Non c’è più limite all’indecenza». A proposito di lobbies, sul giornale Il Fatto Quotidiano, in data 2 aprile 2015, il giornalista Mattia Eccheli riporta una dichiarazione di Luigi Cipriano, presidente dell’associazione nazionale esperti infortunistica stradale (Aneis). Testualmente Cipriano ha affermato che il governo sia diventato: «il più strenuo difensore degli interessi delle lobby assicurative piuttosto che il garante dei diritti degli italiani».

«Tutti i Governi succedutisi negli ultimi anni di qualsivoglia colore politico – concludono Stornaiuolo e Coviello – hanno annunciato provvedimenti legislativi ma quando si è trattato di compiere azioni concrete, abbiamo assistito a penose marce indietro. Chiediamo alla nostra classe politica, principalmente quella meridionale, di difendere i diritti dei cittadini e di intervenire prontamente affinché questa umiliante condizione termini».

*** Durante l’incontro sarà anche presentata la rivista mensile “il Test”, diretta da Riccardo Quintili, ex direttore del settimanale Il Salvagente, la storica testata nata oltre vent’anni fa come supplemento dell’Unità, che purtroppo ha cessato le pubblicazioni a gennaio 2015. “il Test”, edito da Editoriale Novanta di Matteo Fago (già editore di Left), mantiene la mission del precedente giornale. Il sottotitolo della rivista è, difatti, il seguente: “Mensile dei Diritti, dei Consumi e delle Scelte”. Il mensile dei consumatori, in edicola dallo scorso 23 aprile 2015, prevede un costo irrisorio di 2 euro per 100 pagine e si impegna a fornire ai cittadini-consumatori tutte le informazioni utili per poter compiere scelte idonee, al momento degli acquisti, in qualunque settore.

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