26 Aprile 2024
Roma e il Municipio VI hanno bisogno di cambiamento. Intervista a Fabrizio Compagnone 1

Roma e il Municipio VI hanno bisogno di cambiamento. Intervista a Fabrizio Compagnone

A cura di Alessandra Versace
Roma e il Municipio VI hanno bisogno di cambiamento. Intervista a Fabrizio Compagnone – In occasione delle primarie per il centrosinistra a Roma che si terranno domenica 20 giugno, abbiamo incontrato Fabrizio Compagnone candidato alla presidenza del Municipio VI.

Fabrizio, una nuova sfida che parte dalla “base” il tuo municipio. Spiegaci le motivazioni di questa scelta

“La scelta è frutto di un percorso naturale perché dopo 9 anni da consigliere del VI Municipio nonché negli ultimi anni da presidente della commissione controllo e garanzia e capogruppo del Partito Democratico e in Assemblea Municipale, è chiaro che il percorso continui con la candidatura alla presidenza del Municipio.”
“Negli anni poi ho totalizzato il maggior numero di presenze in consiglio e nelle commissioni; la mia oltre ad essere una la motivazione amministrativa è anche politica dato che sono ricopro per il Partito Democratico la carica di segretario municipale Roma VI Torri dal 2016.”
“Questo connubio mi ha portato ad accogliere la richiesta che è venuta da tanti iscritti, dai dirigenti locali del partito sul territorio, ma anche da cittadini, associazioni e comitati che vivono tutti i giorni sul territorio; ho trovato una unità larga d’intenti a chiedermi di fare questo passo e mi sento poi determinato e al tempo stesso felice per aver accettato questa sfida poiché lo stiamo facendo tutti insieme come una vera comunità”.

Il tuo territorio ma tutta la Capitale, di cosa ha bisogno secondo te
“Secondo me Roma ha bisogno di una vera riforma e di un radicale cambiamento normativo che dia più libertà e metta in condizione i vari municipi di governare di più i propri territori; a prescindere da questo, c’è bisogno di ricreare quel rapporto equo e sociale con le associazioni del terzo settore, con i cittadini e con i comitati, affinché Roma si riprenda dallo scollamento venuto fuori tra cittadini e le istituzioni. Nel Municipio VI, per esempio c’è un tessuto sociale, culturale ed economico tra i più fragili di tutto il territorio della Capitale”.
“Punto di ricostruire un patto sociale che vada ad impattare sulle condizioni appena descritte per creare le condizioni socio/culturali ed economiche volte a rilanciare l’intero sistema. Ritengo che con il solo sacrificio e volontà dell’amministrazione tutto questo sia davvero difficile, per questo c’è bisogno di una cooperazione da parte di tutti gli attori sociali. Abbiamo il dovere di mettere in moto un meccanismo che sia al servizio dei più deboli e soprattutto dopo questo momento difficile dovuto alla pandemia abbiamo sacche intere di territorio che soffrono ancora di più”.

Senza fare promesse, ma in caso di vittoria; una volta diventato presidente, come saranno i primi 100 giorni da Presidente
“Sicuramente ad inizio consiliatura, nei primi 100 giorni, bisognerà capire in che condizioni versano le casse del bilancio municipale; contestualmente poi far ripartire alcuni progetti che sono stati per troppo tempo fermi.”
“Opere realizzabili nel minor tempo possibile, penso alla viabilità interna, alla mobilità dolce come ad esempio piste ciclabili o al recupero di percorsi ciclopedonali sul nostro territorio. Purtroppo nei 5 anni appena trascorsi non è stato fatto praticamente nulla. Altro intervento può essere rappresentato dalla manutenzione stradale, però bisognerà capire la situazione economica del municipio; comunque bisognerà dare la priorità a quei progetti fermi da troppo tempo; potrei citarne almeno 6 o 7 che per problemi amministrativo/burocratici sono del tutto fermi.”

Con Gualtieri alla guida del Campidoglio che Roma ti aspetti?

“Mi aspetto una guida forte ed europeista e che sia di un livello superiore dell’attuale sindaco e non perché lo dice Fabrizio Compagnone ma perché a parlare sono i curricula e mi auguro, anzi ne sono certo, che avremo una Roma che si riposizionerà tra le più grandi capitali europee.”
“Questo non è una cosa che si può fare nei primi 100 giorni ma sicuramente nell’arco dei 5 anni si può proiettare Roma ai livelli delle grandi capitali europee del calibro di Parigi, Berlino, Madrid e Londra; mi auguro che l’azione di Roberto Gualtieri venga accompagnata anche da una riforma istituzionale e da un’amministrazione capace di decentrare ancora di più le strutture municipali per far sì come dicevo all’inizio, di governare i territori nel miglior modo possibile e dare quelle risposte ai cittadini anche per quelle situazioni che sono diciamo di quartiere e penso tipo alla politica della fontanella detta alla Petroselli”.

Roma e il Municipio VI hanno bisogno di cambiamento. Intervista a Fabrizio Compagnone

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