A Napoli in scena “Due amiche” – Intervista a Paolo Tommaso Tambasco
Dopo i successi romani, venerdì 20 e sabato 21 settembre a Napoli, al Complesso Palapartenope (via Barbagallo 115) va in scena lo spettacolo “Due amiche”, scritto e diretto dal ventottenne Paolo Tommaso Tambasco ed interpretato dalle giovani Federica Di Cori e Marina Benetti. Lo spettacolo rientra nella rassegna “Controvento”, che si propone di gettare lo sguardo su nuovi testi, interpreti e modalità espressive Under 35.
Per l’occasione, Il Mezzogiorno ha intervistato il regista Paolo Tommaso Tambasco.
Com’è nata l’idea dello spettacolo?
L’idea dello spettacolo è duplice: da un lato ho voluto indagare un tema della nostra contemporaneità, ovvero il fenomeno di molti giovani italiani che per trovare lavoro, per ritrovare una propria dimensione, si trasferiscono all’estero. Non mi sono voluto soffermare tanto sugli aspetti economici, ma su quello dei rapporti, sul come si evolvono i rapporti a distanza quando si torna dopo un’esperienza all’estero, come ci si rapporta con le persone che, invece, sono rimaste; dall’altro, c’è il tema più universale e più archetipico, che è quello del lutto, esperienza che in molti abbiamo, purtroppo, fatto, e trattandolo come il ‘turning point’, per cui la morte di un genitore rappresenta a tutti gli effetti l’ingresso nella vita adulta. Quindi coesistono questi due temi: uno legato alla contemporaneità, all’attualità, alla cronaca, l’altro al nostro essere uomini e al come ci rapportiamo gli uni con gli altri, e soprattutto, che cosa significa la morte per ognuno di noi e come questa morte può essere un’occasione per ricominciare e per vivere una vita più piena.
Come si coniugano per lei teatro e filosofia?
Teatro e filosofia fanno parte di ciò che sono, mi viene difficile dire dove comincia uno e dove finisce l’altro. Sono due mondi che si compenetrano. La filosofia aiuta a porsi delle domande e a mettere sotto la giusta luce determinati problemi rispetto ad altri. Ciò che tento di fare con la scrittura drammaturgica è riportare in superficie queste domande e questi problemi incarnandoli in dei personaggi e in delle situazioni, per dare loro vita e carne e per far sì che il messaggio di cui sono portatori arrivi a tutti allo stesso modo.
Quanto è importante l’amicizia nella sua vita quotidiana? E come vuole affrontare questo tema a teatro?
Ci tengo a sottolineare che nel mio spettacolo non c’è alcun riferimento ai social network, come per esempio Facebook, perché ho voluto indagare l’amicizia nella sua natura più pura ed essenziale. Il messaggio che umilmente vorrei mandare è che non è importante la quantità di tempo che si spende con una persona, ma l’intensità del rapporto, e questo può svilupparsi tra due persone che abitano in luoghi lontani o che fanno vite completamente diverse. Io ho esperienze, personalmente, di amici cui sono molto legato, che si occupano di cose diversissime dalle mie e che abitano in altre nazioni, in altri continenti: ogni volta che ritornano sono sicuro che il nostro rapporto non è cambiato, e che quindi l’amicizia resta anche senza avere una sua continuità nel tempo e nello spazio.
Lo spettacolo ha debuttato a Roma. Che riscontro ha avuto dagli spettatori?
Lo spettacolo ha debuttato al Teatro Argot di Roma, ha avuto un buonissimo riscontro. Siamo stati particolarmente orgogliosi e onorati di poter rappresentare lo spettacolo in un teatro che nell’ambiente romano è forse la realtà più attenta sia verso le giovani compagnie sia verso la drammaturgia contemporanea. Lo spettacolo in sé ha avuto riscontri positivi sia da parte di persone della mia età sia di persone che hanno vissuto il tema sulla loro stessa pelle, ma anche da persone più grandi, che hanno figli e che hanno visto in questa storia qualcosa che li ha toccati particolarmente.
Cosa si aspetta dal pubblico partenopeo?
Non so cosa aspettarmi dal pubblico partenopeo. Posso dire che siamo molto contenti di fare questo spettacolo a Napoli, che in questo momento secondo me è la città teatralmente più evoluta. Ne sono testimonianza i vari registi che sono nati e lavorano in quelle terre, nonché tutti i festival che ogni anno si tengono a Napoli: forse è la piazza più nobile dal punto di vista teatrale che abbiamo oggi in Italia.
A soli 28 anni lei ha già all’attivo esperienze importanti come assistente regista e regista. Ma un giovane under 35 che difficoltà incontra nell’intraprendere questa strada? Ad un suo coetaneo che volesse entrare nel mondo del teatro, che consigli fornirebbe?
Le difficoltà dei giovani Under 35 consistono soprattutto nel bisogno di coniugare un lavoro che ti dia un sostegno economico e il lavoro teatrale, che all’inizio sostegno economico non ne dà. L’importante credo che sia affidarsi alle persone giuste e collaborare con delle persone che abbiano il tuo stesso sentire e che vogliano impegnarsi con te in un percorso che può essere lungo, che può essere complicato, ma che se lo si fa “credendoci” potrà portare sicuramente a dei risultati. Nel mio, caso, per esempio, mi reputo fortunato, perché ho potuto lavorare con due attrici, Marina Benetti e Federica di Cori, che hanno sposato appieno il progetto e che lo hanno fatto loro, con grande professionalità. Hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo pensando a dei luoghi in cui avremmo potuto provare, hanno immaginato i costumi. Da solo non sarei riuscito ad arrivare al risultato, se non avessi incontrato loro che hanno sostenuto il progetto e ci hanno creduto fino in fondo.
Quali sono i suoi progetti futuri?
Tra i progetti futuri c’è quello di rifare lo spettacolo “Due amiche” a Roma, ma anche in altre parti di Italia, per esempio a Milano o a Firenze, che sono altre due piazze importanti. E poi ho altri spettacoli nel cassetto che spero di poter realizzare presto.
DUE AMICHE
testo e regia Paolo Tommaso Tambasco
con Federica Di Cori e Marina Benetti
disegno luci Tommaso Mercogliano
20 e 21 settembre 2019, ore 21.00
Complesso Palapartenope – Casa della Musica Federico I (Via Barbagallo 115, Napoli)
biglietto intero €8
biglietto ridotto €5 studenti, under 30 e over 65
Info 081 5700008; www.palapartenope.it