A Sala Ichòs debutta “Ora di pranzo” – Intervista a Pietro Juliano

Si conclude a Sala Ichòs la residenza teatrale “Le Idi di Giulia” con il debutto del quarto spettacolo in programma. Dal 23 al 25 marzo Ichòs Zoe Teatro presenta Ora di pranzo, scritto da Giulia Lombezzi, per la regia di Pietro Juliano, con Teresa Addeo, Cinzia Annunziata, Angela Rosa D’Auria e Giuseppe Giannelli. Disegno luci a cura di Ciro Di Matteo. Una produzione Ichòs Zoe Teatro.

Una famiglia di quattro persone si riunisce come ogni giorno all’ora di pranzo. Come ogni giorno la comunicazione fra di loro manca ed è rimpiazzata dal telefono, dal cellulare, dai social network che interrompono qualunque possibile sorgere di una conversazione. Come ogni giorno il pranzo si conclude, con nuovi dolori e nuove verità, in un circolo vizioso di esistenze cristallizzate nell’incapacità di capirsi, di ascoltarsi e di amarsi.

Il Mezzogiorno.info, Media partner della stagione 2017/2018 di Sala Ichòs, intervista il regista Pietro Juliano.


Ora di pranzo quanto rispecchia la società odierna e perché?
Stiamo assistendo a un’epoca segnata da un unico comune denominatore: l’incertezza! Da qualsiasi angolazione la si guardi, la società in cui oggi proviamo a rappresentarci non ci rappresenta più. In ogni aspetto: economico, politico, sociale, ambientale, relazionale, siamo uniti solo da un solidissimo filo che è l’incertezza. Questa si traduce in diffidenza e nella peggiore delle condizioni in indifferenza, soprattutto verso tutto ciò che è diverso da come lo immaginiamo. Le radici di questa insicurezza sono talmente profonde e ahinoi così radicate nella società attuale che le nuove generazioni hanno smesso anche di interessarsi ai racconti di chi li ha preceduti, padri, madri e figli di una società che costruiva il futuro proprio grazie ai legami interpersonali e alle relazioni sociali, all’incontro di idee. Ora di pranzo è un testo che racchiude in sé il profondo smarrimento nel raccontare il sé attraverso l’altro, l’incertezza di una società in cui poter essere rappresentato. Lo sgretolamento della più antica e iniziatica forma di comunità. Entrambe (la famiglia e la società) sono due lati della stessa moneta per la quale siamo solo (pre)disposti a specularci sopra.

Rispetto al testo di Giulia Lombezzi, cosa ha preferito mettere in risalto?
L’incomunicabilità. La mancanza di comunicazione nel suo profilo più determinante, quello che dovrebbe prevedere una comune-azione. Spingere la sintassi drammaturgica fino allo sgretolamento, specchiare i personaggi nella loro totale mancanza di controllo e mostrare la loro tendenza all’indifferenza, la propensione ad abbozzare ogni cosa senza mai andare fino in fondo, ad affidare al solo tempo che scorre il compito di risolversi. La loro superficialità.

Come mai ha scelto di rappresentare questo spettacolo?
Rientra in un progetto più ampio che il teatro Sala Ichòs sta portando avanti con grande determinazione e sacrificio verso la nuova drammaturgia. Giulia Lombezzi è stata ospite della struttura per tutto il mese di Marzo portando in scena altri tre suoi testi e il direttore artistico Salvatore Mattiello, con il quale collaboro da circa quattro anni, ha manifestato all’autrice la possibilità di mettere in scena uno dei suoi testi e la scelta è ricaduta su ORA DI PRANZO, uno dei primi scritti dalla Lombezzi, proponendomi di curarne la messa in scena e la regia. È un testo che rappresenta al meglio il rapporto tra singoli individui e la loro governabilità.

Qual è la particolarità di questa messa in scena e come ha lavorato con gli attori?La dichiarata intenzione, certamente, di sperimentare e ricercare attraverso il linguaggio frenetico e vorticoso del testo, un corpo che possa dar voce ai silenzi non frequentati e alle attese non consumate. Il mio è stato un approccio lento e curioso, ho spiato dal buco della serratura uno spaccato di vita quotidiana, un momento di aggregazione in maniera tragicomica, ho cercato di mettere in difficoltà gli attori provando a tirare le relazioni tra loro come fossero elastici, fino al punto di rottura, questo grazie soprattutto alla loro generosità, mai sazi nel restituirsi a vicenda durante il processo di lavoro e sempre disponibili al confronto, rendendoci una nuova famiglia!

Sala Ichòs

Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio (NA)

Fermata metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra

Lo spazio è dotato di ampio e gratuito parcheggio.

Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)

 

Attivo per il pubblico di Sala Ichòs il servizio gratuito Vai a teatro in navetta! L’autobus preleverà gli spettatori a Napoli il sabato alle ore 19:45 e la domenica alle 18 a piazza Borsa (adiacenze fermata metropolitana) e li accompagnerà nello spazio di San Giovanni a Teduccio. Garantito anche il ritorno, con destinazione finale sempre piazza Borsa. Il servizio è gratuito ed è possibile effettuare la prenotazione (sempre durante la settimana, entro e non oltre le ore 12 il sabato e la domenica), tramite whatsapp al numero 329 6264 545, indicando il cognome e il numero di passeggeri.

Giorni e Orari: venerdì e sabato ore 21 e domenica ore 19

 

Ora di pranzo

 

di Giulia Lombezzi

regia Pietro Juliano

 

con Teresa Addeo, Cinzia Annunziata, Angela Rosa D’Auria e Giuseppe Giannelli

 

produzione Ichòs Zoe Teatro

 

disegno luci Ciro Di Matteo

 



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