“E’ dal 1991 ormai che il sito di stoccaggio di pet coke di Sessa Aurunca preoccupa fortemente i cittadini del posto a causa dei grossi rischi ambientali e per la salute legati alla gestione di tale materiale. Ed è per questo motivo che abbiamo chiesto alla Regione che azioni intende mettere in campo a tutela di quell’area”.

A parlare è Vincenzo Viglione, consigliere regionale M5S e membro della Commissione Ambiente che sul tema ha interrogato il presidente della Giunta regionale campana, Vincenzo De Luca, e l’assessore all’ambiente, Fulvio Bonavitacola. “Il pet-coke è un derivato della raffinazione del petrolio contenente una miscela di sostanze pericolose che vanno dagli idrocarburi policiclici aromatici ai metalli pesanti – dice – molte delle quali sono indicate dall’Organizzazione mondiale della sanità come cancerogene”.

“La prima criticità rilevate riguardano i mezzi di trasporto sui quali viaggia il pet-coke, che tragitto dal porto di Gaeta ove viene movimentato raggiunge il deposito in località “Cancello” a Sessa Aurunca – spiega – viaggiando su camion che risulterebbero sprovvisti delle adeguate coperture necessarie a non dispersione nell’aria le polveri dall’impatto con l’aria di questo materiale”. “Le stesse misure di protezione che, assieme a quelle da porre in essere nei confronti delle acque piovane che raccolgono tali polveri, andrebbero garantite a maggior ragione sul sito di stoccaggio – avverte – dove il rischio di inquinamento ambientale è molto elevato se si considera che in prossimità del deposito ci sono ampie aree coltivate e allevamenti bufalini”.

“Alla luce di queste segnalazioni che da anni vengono effettuate da cittadini, associazioni e comitati abbiamo alla Regione, per quanto di sua competenza – conclude – quali azioni intende predisporre per monitorare e garantire la tutela ambientale e sanitaria dell’area in cui insiste il sito di stoccaggio del pet coke”.

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