29 Aprile 2024
Maria Vittoria Casolaro: “La rassegna delle Giacche bianche sarà un evento fisso”
Al termine della tre giorni che ha visto chef, pasticcieri e pizzaioli alternarsi in una rassegna dallo spirito non competitivo, è evidente che “Giacche bianche”, abbia segnato un momento importante nel variegato mondo che ruota intorno al food. L’evento, pensato e organizzato da Maria Vittoria e Paolo jr Casolaro – rispettivamente responsabile della divisione Eventi e General manager di Casolaro Spa, la storica azienda campana leader nel settore hotellerie – ha avuto il merito di rappresentare, per la prima volta, un palcoscenico per le novità legate all’alta ristorazione, all’alta cucina e alla pasticceria mettendo insieme chef stellati del calibro di Paolo Gramaglia del President di Pompei, Luigi Salomone di Piazzetta Milù, Gianluca D’Agostino di Veritas; maestri degli impasti e delle pizze come Franco Pepe e Antonio Starita e numerosissimi pastry chef.
Tra gli ospiti d’eccezione Marco Infante e Davide Civitiello che per tre giorni hanno rappresentato rispettivamente i “portabandiera” di categoria dei pasticcieri e dei pizzaioli.
Tutta la famiglia ha partecipato con grande coinvolgimento e passione.  Toccanti gli interventi di Paolo Casolaro senior, memoria storica e decano dell’azienda, colui che ne può testimoniare tutte le fasi evolutive dal dopoguerra ad oggi.
Un’emozione durata ben 72 ore all’interno dei padiglioni dell’ Isola 8 del Cis di Nola, sede principale di Casolaro che ha determinato un cambio di passo dell’azienda (il cui Consiglio di Amministrazione ha oggi una guida al femminile con la presidente Nuna Casolaro, ndr) verso il nuovo che avanza e l’apertura verso le rinnovate esigenze di un settore in continua evoluzione.
A condurre le giornate, una mattatrice d’eccezione: Maria Vittoria Casolaro.
Come nasce l’idea di Giacche bianche?

Nasce dallo stimolo dello chef Ugo D’Orso, pioniere della banchettistica con alle spalle oltre 25 anni di insegnamento presso Istituti alberghieri , con l’idea di organizzare una rassegna da dedicare a mio padre Vittorio Casolaro, scomparso nel 94. Abbiamo però colto l’occasione di realizzarla in concomitanza con i festeggiamenti per i 150 anni dell’azienda.

In un periodo in cui tutti si sfidano a colpi di trofei, voi avete applicato una formula in controtendenza. Come mai?

Sì, abbiamo sposato la formula della non competizione perché abbiamo voluto trasformare la giornata in una festa. Diciamo che avevamo già studiato questo modello durante una sorta di prova generale che avevamo avuto a febbraio con una prima edizione durata solo 2 giornate.

Una duegiorni dedicata solo a chef e pasticcieri professionisti, allievi degli istituti alberghieri e appassionati di cucina…

E’ stato subito dopo il termine di quella edizione che abbiamo ricevuto numerose richieste da parte dei pizzaioli e abbiamo pensato che fosse giusto aprire anche a loro essendo oggi a pieno titolo Giacche bianche. Se la nostra filosofia è quella di interpretare ed esaudire le rinnovate esigenze del settore, era doveroso da parte nostra cogliere anche il cambio di passo dei maestri pizzaioli, a partire proprio dal loro abbigliamento.

E’ soddisfatta del risultato?

Sicuramente sì poiché già ci stanno chiedendo la data della prossima edizione e stiamo pensando di istituzionalizzare l’evento facendolo diventare un appuntamento fisso.

Che cosa l’ha colpita di più?

La presenza di tanti ragazzi degli istituti alberghieri , tra cui una studentessa di Amatrice che è venuta a trovarci per il sostegno che abbiamo voluto dare al suo istituto garantendo un supporto in termini di materiale didattico dopo il sisma che aveva colpito il paese.

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