Nasce dallo stimolo dello chef Ugo D’Orso, pioniere della banchettistica con alle spalle oltre 25 anni di insegnamento presso Istituti alberghieri , con l’idea di organizzare una rassegna da dedicare a mio padre Vittorio Casolaro, scomparso nel 94. Abbiamo però colto l’occasione di realizzarla in concomitanza con i festeggiamenti per i 150 anni dell’azienda.
Sì, abbiamo sposato la formula della non competizione perché abbiamo voluto trasformare la giornata in una festa. Diciamo che avevamo già studiato questo modello durante una sorta di prova generale che avevamo avuto a febbraio con una prima edizione durata solo 2 giornate.
E’ stato subito dopo il termine di quella edizione che abbiamo ricevuto numerose richieste da parte dei pizzaioli e abbiamo pensato che fosse giusto aprire anche a loro essendo oggi a pieno titolo Giacche bianche. Se la nostra filosofia è quella di interpretare ed esaudire le rinnovate esigenze del settore, era doveroso da parte nostra cogliere anche il cambio di passo dei maestri pizzaioli, a partire proprio dal loro abbigliamento.
Sicuramente sì poiché già ci stanno chiedendo la data della prossima edizione e stiamo pensando di istituzionalizzare l’evento facendolo diventare un appuntamento fisso.
La presenza di tanti ragazzi degli istituti alberghieri , tra cui una studentessa di Amatrice che è venuta a trovarci per il sostegno che abbiamo voluto dare al suo istituto garantendo un supporto in termini di materiale didattico dopo il sisma che aveva colpito il paese.