“Avevamo il mostro in casa e non ce ne siamo accorti”. È una storia come un’altra,una delle tante che si nascondono dietro un silenzio che, quotidianamente, nasconde una realtà spaventosa. È l’inizio del primo dei monologhi di “Ferite a morte”, lo spettacolo sul femminicidio di Serena Dandini che, dopo un lungo tour mondiale e tre stagioni di rappresentazioni nei teatri italiani, arriva al Bellini di Napoli.Un’Antologia di Spoon River di maltrattamenti e omicidi, uno spettacolo che vuoleleggere la realtà senza retorica, senza finzioni. Ne esce un lungo alternarsi di monologhi crudi destinati a imprimersi nella memoriadello spettatore, eventi di cronaca riletti e interpretati da Lella Costa, Orsetta de’Rossi e Rita Pelusio.
Tre interpreti che mantengono alto il ritmo dello spettacolo,rendendolo a tratti giocoso e ironico, a tratti glaciale nella descrizione della realtà edei tranelli psicologici che accompagnano la rielaborazione postuma dei raccontidelle vittime. “Tutti i monologhi di “Ferite e morte” – spiega la Dandini – ci parlanodei delitti annunciati, degli omicidi di donne da parte degli uomini che avrebberodovute amarle e proteggerle. Non a caso i mariti sono spesso mariti, fidanzati o ex, una stage familiare che, con un’impressionante cadenza, continua tristemente a riempire le pagine della nostra cronaca quotidiana”