30 Aprile 2024

Dopo due anni difficilissimi, gli indicatori mostrano che l’economia ha rallentato la caduta. Ma la crescita stenta a materializzarsi. Secondo il rapporto coop 2014, nell’ultimo anno il Pil e i consumi si sono limitati ad oscillare in prossimità dei minimi, ma non hanno ancora avviato una tendenza al rialzo. In sette anni, secondo il sopra citato rapporto, sono stati persi 230 miliardi. Per quanto concerne il tasso di disoccupazione – e basandosi sui dati Istat – in Bolzano si tratta del 5.3% (il minimo), nel sud si registrano percentuali pari al 19,5% (Sardegna); 20,9% (Puglia); 23,2 % (Sicilia); 23,5% (Campania); 25, 4% (Calabria).  Mentre i dati Istat-Coni comunicano che al nord si registra anche il maggior numero di sportivi. Al vertice Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta (rispettivamente 47.8% e 40.5%). Il minimo si registra in Campania con una percentuale del 17.6%. Tornando alla situazione generale, la crisi ha modificato gli stili di vita degli italiani. In primis, per ciascun italiano sono stati registrati 2700 euro annui in meno; intanto ieri si è tenuta una conferenza stampa da parte di Federconsumatori Campania con in prima linea il Presidente Rosario Stornaiulo sull’evento Expo, potenzialità e crepe economiche.

Sono, inoltre, sempre più numerosi i cittadini che lasciano l’Italia. Gli italiani tornano ad essere “un popolo di migranti”. Secondo il rapporto coop 2014, nell’ultimo anno sono stati oltre 80mila. Si tratta del flusso più alto degli ultimi 10 anni (+40% in confronto al 2011). Nel 2013 sono 13.000 le persone che si sono trasferite nel Regno Unito, 11.600 in Germania, 10.000 in Svizzera.  Nel 2013 sono diminuiti di circa 40mila unità anche gli ingressi di cittadini stranieri. Il 43% dei giovani italiani non trova lavoro nella propria terra.

Il 25% dei residenti nel Mezzogiorno non può permettersi un pasto proteico una volta ogni due giorni. il 24% dei giovani non lavora e non studia. Il 21% non riesce a riscaldare adeguatamente la propria abitazione. Il 43% non riesce a sostenere spese impreviste di 800 euro. Il 67% non va a messa. L’83% acquista solo con i saldi. Il 45% non riesce a pagare mutui, bollette, affitti. Il 51% non può permettersi una settimana di ferie lontano da casa. Questo malcontento generale, ovviamente, si riversa sulle Istituzioni e sulla scarsa fiducia riposta in esse. Basti pensare, che la percentuale di chi non ci crede più raggiunge quote pari al 71%. In questi numeri sono inclusi sia coloro che non hanno votato alle ultime elezioni (43%), sia gli a-politici (36%).

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