In libreria “La Zucca, la Morte e il Cavaliere – Reminiscenze druidiche di un Halloween del 1200 in Terra di Puglia” di Davide Sirchia. Stamperia del Valentino

Da sempre l’esistenza dell’uomo è stata un impasto di vita e morte, con confini molto più labili di quello che si potrebbe pensare. Come non esistono soltanto il Bianco e il Nero, così anche tra quegli stati dell’esistenza esiste da sempre una commistione. Una zona grigia dove morte e vita coesistono, in un campo ben più concreto di quello dell’immaginario. La morte viene a trovare i vivi e ne attraversa il cammino, senza che per questo la vita cessi. Su questo solco si dipana il volume “La Zucca, la Morte e il Cavaliere – Reminiscenze druidiche di un Halloween del 1200 in Terra di Puglia” di Davide Sirchia, che Stamperia del Valentino ripropone in occasione della tradizionale festa dei morti del 2 novembre.

Mille le storiche leggende e tradizioni tramandate nella civiltà contadina. Tra queste Orsara di Puglia ha un posto privilegiato, non fosse altro che la fama della sua nobile e antica tradizione dei “Fuoca cost e cocc prijatorie” oggi viene molto da vicino insidiata da altre più recenti mode anglosassoni. Questo libro, che rientra nella collana Sotto il cappello (pagg 160, euro 20), getta luce su una tradizione che perde le sue origini nella notte dei tempi, ma che nel paese dauno è vitale quanto mai. Un salto nella atemporalità profonda della psiche umana, in un saggio antropologico di immenso fascino ed eterea gradevolezza. 

“Essendo mio desiderio condurre uno studio nel sud Italia che non fosse la Sicilia”, spiega l’autore nelle note, “ho deciso di attingere alla cultura pugliese, che dal punto di vista storico e antropologico forniva gli stimoli necessari alla ricerca che intendevo compiere. Ho iniziato a preparare il terreno, prendendo contatti con gente che potesse indicarmi i luoghi e ricevendo, così, una panoramica di diversi calendari festivi. Ho quindi ritagliato la zona di interesse: una delle due montuose del Tavoliere di Puglia, ossia il sub-appennino Dauno”.

Dunque, è ad Orsara, quasi al confine con la Campania, che Sirchia ha attinto espressioni storico-culturali e notizie di rituali magico-religiosi divenute, a seguito di approfondimenti, la colonna portante di questo libro.

Uno stralcio dell’opera

“La festa dei morti ad Orsara di Puglia, unico esempio in Italia, è particolarmente sentita ma non ha alcuna eco nei paesi limitrofi. La preparazione inizia nelle prime ore del mattino del 31, con la raccolta di ginestre e altri arbusti nelle campagne orsaresi. Il tempo festivo si avvia alle 19:00 del 31 ottobre con la celebrazione della Santa messa cattolica, in ricordo dei defunti; ma entro la mezzanotte dello stesso giorno, le strade del paese devono essere libere dalla presenza dei vivi, poiché una credenza popolare vuole che a quell’ora passi la processione dei morti. Al termine della messa del 31 ottobre, vengono accesi i cosiddetti fuoca cost; tutto il paese ne è illuminato: in ogni via, piazza e vicolo è presente almeno un fuoco. Attorno vi si radunano le persone del luogo; i viandanti, come se facessero un pellegrinaggio tra un fuoco e l’altro, alimentano le cataste in fiamme aggiungendo piccoli frammenti di legno, in segno di rispetto per i defunti dei proprietari dei fuochi, gesto che li ammette a partecipare al consumo dei pasti. Un tempo, la festa – che a mezzanotte attraversava le vie del paese nel massimo silenzio – nasceva come segno di rispetto verso i cari defunti. Nessuno poteva osservare tale processione se non le maghe, vale a dire coloro che godevano di una protezione magica. Le maghe si posizionavano ai quadrivi o punti di raccordo di strade, nelle zone più antiche del paese e pronunciavano formule stabilite, a noi non pervenute. Osservavano il corteo tenendo la testa rigidamente ferma, con gli occhi fissi su una bacinella d’acqua e reggendo con l’altra mano una candela accesa”.

Volume acquistabile su tutte le piattaforme di settore e sul sito della casa editrice: www.stamperiadelvalentino.it

La casa editrice

Editore dal 2002, Paolo Izzo, alter-ego della Stamperia del Valentino, gestisce con estremo rigore le scelte editoriali della sua “creatura”. Il risultato è un catalogo di alto profilo sia nell’ambito della cultura napoletana, che in quello della produzione di stampo umanistico, esoterico e storico. La Stamperia del Valentino vuole riportare all’attenzione del pubblico la Napoli colta, folkloristica e letteraria. A tal proposito seleziona opere rivolte al curioso colto come allo studioso, con un occhio all’originalità e completezza dei temi proposti.

Titolo: La Zucca, la Morte e il Cavaliere

Sottotitolo: Reminiscenze druidiche di un Halloween del 1200 in Terra di Puglia

Autore: Davide Sirchia

Collana: Sotto il cappello

Prezzo: € 20,00

Pagine: 160

ISBN: 978-88-95063-72-0

Disponibile: In libreria, sul sito della casa editrice e sui canali online

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Guarda il catalogo: www.stamperiadelvalentino.it

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