Rude Awakening è il singolo d’esordio di Fabio Cicala artista eclettico campano di nascita e londinese di adozione.
Il singolo dà il titolo ad un progetto di 9 brani, registrati tra il 2019 e il 2020 presso Abbey Road Studios e i Soho Sonic Studios di Londra. Si tratta di un diario sonoro di sola chitarra classica accordata con il La a 432 Hz, che raccoglie le prime composizioni di Fabio Cicala. Il progetto musicale presenta frammenti di diversi generi armonizzati in sonorità minimali e vibrazionali, a tratti ipnotiche, un tessuto musicale che aiuta a rilassarsi e a meditare.

Questo brano in particolare, tradotto in italiano come “Brusco Risveglio”, – dice Cicala – esprime l’inizio del viaggio di crescita personale e spirituale avvenuto a partire dal 2014 quando mi sono trasferito nel Regno unito. E’ un brusco risveglio perché non ci si può più relazionare alle persone e alla vita come lo si faceva prima, bisogna adattarsi ad una nuova cultura, una nuova temperatura, nuovi cibi e nuovi lavori. E’ una sensazione che tutti abbiamo provato diverse volte nella vita, per esempio quando è finita una relazione, un lavoro, oppure quando abbiamo perso una persona cara.
Il brusco risveglio apre la strada ad un processo alchemico di trasformazione, di ricerca interiore, che, come nell’archetipo di una fiaba, se da un lato ci fa perdere una parte di noi, dall’altro ci fa scoprire nuovi “doni” che possiamo condividere con chi ci circonda.
Per me il dono è stato la musica, che mentre mi barcamenavo tra un turno come barista e uno come cameriere, mi faceva accettare la condizione di emigrante, e mi motivava ad allietare gli altri attraverso le mie armonie.
Un lavoro complesso con infinite ore di prove, copiando vari maestri antichi e moderni, sperimentando diversi generi musicali, e scoprendo di poter diventare solo il meglio di se stesso, sia come persona, che come musicista.

Artista eclettico originario di Caianello, Fabio Cicala si laurea con il massimo dei voti in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, città a cui rimane tutt’ora legato, sotto la guida di Antonio Capuano. Da piccolo comincia a suonare le tastiere da autodidatta, per poi passare da adolescente alla chitarra, dopo aver scoperto Jimi Hendrix. Comincia a studiarla nella sua città natale da un guru delle sei corde, che lo incoraggia a continuare da solo il suo percorso artistico-musicale.
Risponde ad un’offerta di lavoro per un chitarrista acustico sulle vetrine di un ristorante italiano a Londra e si esibisce dapprima una sera a settimana, poi due, tre, ed infine quattro sere, trasformando un hobby in una vera e propria professione.

In occasione del lancio del suo singolo, Il Mezzogiorno ha intervista Fabio Cicala

Come nasce la sua passione per la musica?

Da bambino quasi tutte le sere d’estate, genitori e parenti mi portavano per sagre e feste di paese in Campania e in Lazio, dove oltre alla baldoria e il buon cibo, si potevano apprezzare le icone della musica italiana in concerto. Poi facevo scorpacciate di cartoni animati con le loro bellissime sigle e colonne sonore. Ricordo di aver scritto qualche canzone con mia sorella quand’ero piccolo, senza altra pretesa che per gioco. Devo anche aggiungere che mio padre da giovane, suonava le tastiere in un gruppo quando era emigrante in Svizzera, pero’ aveva già venduto tutto prima che nascessi… Non so se i geni abbiano trovato la loro strada verso la musica!

Quali sono i suoi artisti di riferimento?

Ce ne sono diversi, perché c’e tanto da imparare da ognuno di loro. Jimi Hendrix, perché mi ha fornito l’ispirazione per cominciare a suonare la chitarra quand’ero ragazzo. Rimasi incantato dal suo modo sciamanico di fare musica, e dall’espressività della sua chitarra, che sembrava un dipinto sonoro! Steve Vai per l’abilita’ tecnica, la sua spiritualità, il suo comportamento anche al di fuori del palco, la capacita’ di gestire il suo talento anche in modo imprenditoriale, e la capacita’ di ispirare generazioni di musicisti in tutto il mondo. La band giapponese Cassiopea per la loro energia, l’ingegnosità dei ritmi e la destrezza tecnica di tutti i musicisti! Devo dire che ci sono molti gruppi giapponesi che ammiro, perché utilizzano delle progressioni di accordi ricche di sfumature, sia che si tratti di suonare musica pop che altri generi. Pino Daniele per l’abilita’ nel fondere il blues, il jazz e il rock, con le sonorità mediterranee, e il coraggio di aver usato il napoletano come lingua di espressione, in un momento storico in cui, con le sue capacita’, se avesse usato l’inglese per esempio, avrebbe sicuramente ottenuto un successo planetario. La scelta linguistica, non gli ha comunque impedito di essere apprezzato da maestri di fama internazionale come Chick Corea, Pat Metheny, Paco De Lucia, e tanti altri… Vorrei aggiungerne molti di piu’, ma mi fermo qui solo per ragioni di spazio!

Come vive la sua esperienza di musicista a Londra?

La vivo con l’entusiasmo di un ventenne, se non addirittura un’adolescente che cerchi di raccogliere tutte le opportunità che questa città dinamica e vibrante possa offrire! Poi ovviamente, devo selezionare in base all’attinenza con il mio percorso musicale, e in base alle priorità del momento. La musica e l’arte in questa citta’ sono molto apprezzate, e considerate come un vero e proprio lavoro, sia dalle istituzioni che dalla gente. Tra l’altro, apprezzo molto il clima di supporto reciproco che esiste tra musicisti e creativi di ogni genere.

Quali emozioni vorrebbe trasmettere a chi li ascolta’

Vorrei aiutarli a raggiungere una condizione di rilassamento e calma interiore, in modo che possano concentrarsi sulle caratteristiche migliori di se stessi, e sul fatto che c’e’ sempre una soluzione per quasi tutti i tipi di problemi. Ispirarli a non incanalarsi in carriere o relazioni scelte al posto loro, o per comodita’, ma a trovare la propria autenticita’, anche se meno confortevole e con maggiori ostacoli.

Come nasce il suo progetto musicale? E cosa l’ha spinta ad incidere quest’album?

Rude Awakening nasce da una dissonanza tra quello che credevo dovesse essere il mio percorso, e quello che invece la vita mi ha messo davanti. L’esperienza dell’emigrazione in Regno Unito, ha scaturito il brusco risveglio che mi ha portato a passare sempre piu’ ore sulla chitarra, e a concepire questo progetto musicale. La voglia di fissare quei momenti di consapevolezza, quel periodo della mia vita, e la voglia di liberarmi dal fardello emotivo del processo trasformativo, mi hanno spinto ad incidere l’album… Infatti ora mi sento libero di esplorare la musica con maggiore entusiasmo e consapevolezza!

Progetti futuri?

Di progetti futuri ce ne sono tanti… Tra l’altro, sto già lavorando ad un secondo album! Nell’immediato vorrei realizzare un video musicale del mio singolo di esordio. Siccome provengo da un percorso di studi di arti visive e discipline dello spettacolo, prima al liceo artistico e poi all’accademia di belle arti, mi piace molto occuparmi anche degli aspetti visivi del mio processo creativo, dalla gestione dell’immagine sui social media, alla realizzazione di video. Infatti ho completato da poco la miniserie di video tutorial per apprendere i primi rudimenti della chitarra Fabio’s Flash Class – Session II, che ho avuto il piacere di girare presso il GOnaples productions studio di Napoli. Mi piacerebbe anche riversare la mia ricerca musicale in parole, per dar vita a testi di canzoni… Ma questo e’ un progetto che realizzerò in un medio o lungo periodo!

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