2 Maggio 2024

a cura di Fabia Lonz
Il secondo appuntamento della nuova stagione di Sala Ichòs è con “Fuje Filumena”, prodotto dal Magnifico Visbaal, scritto e diretto da Peppe Fonzo e interpretato da Luigi Credendino. IlMezzogiorno.info, media partner di Sala Ichòs, intervista Peppe Fonzo, autore e regista dello spettacolo.

 

 

 

Lo spettacolo, in scena da venerdì 10 a domenica 12 novembre, si ispira ad uno dei personaggi più conosciuti dell’opera di Eduardo De Filippo: Filumena Marturano.
Si tratta però di una riscrittura al “maschile” che apre scenari inediti sul un mondo già ampiamente frequentato da grandi autori, ma in riferimento al genio di Eduardo ricontestualizza in maniera inevitabilmente tragica e comica allo stesso tempo – come sempre fa la napoletanità dei travestiti – una storia di dolore e di sberleffo, di amore e risentimento, di patimenti e vendette.

 

Com’è nata l’idea di questa Filumena contemporanea? Oltre all’opera di Eduardo, hai preso spunto da altri fonti? (avvenimenti realmente accaduti, testi teatrali, e ecc.)

Ovviamente da Eduardo in primis, ma soprattutto Filumena nasce da un’assenza. La domanda è stata: cosa sarebbe successo se la Madonna non avesse risposto alla Filumena Marturano quella sera di disperazione? Quali diversi scenari piuttosto che la bella favola a lieto fine si sarebbero aperti? Questo quesito mi ha tormentato per un po’ di tempo fin quando non è nata la necessità di provare a confrontarmi con il testo di De Filippo, e poi è stato tutto uno scorrere di parole che nascevano da sole. Inizialmente era un lavoro scritto per una donna, poi col tempo, molto tempo, ho pensato che sarebbe stato davvero più incisiva, “rivoluzionaria” l’idea di adattarlo ad un femminiello, con tutte le citazioni e gli omaggi che si possono fare alla drammaturgia Napoletana degli anni 70 – 80 e ovviamente un grande spunto dalla Medea che ha mosso sapientemente le redini della vendetta. Certo qualche aneddoto sparso qua e là vengono anche da fatti di cronaca, racconti di amici, ma poca roba.

Quando hai scritto e deciso di mettere in scena “Fuje Filumena”, hai pensato subito a Luigi Credendino come interprete?

No, inizialmente come dicevo l’ho scritto per una donna ed è stato interpretato da una splendida Milvia Marigliano in una Città Spettacolo diretta da Enzo Moscato datata 2008. Poi il testo è stato dormiente per diversi anni, fin quando l’idea di riprenderlo cozzava con i nuovi scenari sociali di allora, parlo del 2014 credo… C’erano questi movimenti antiaborto che spopolavano sul web e sulle tv e Filumena, avendo un epilogo tragico, dove appunto per realizzare la sua vendetta verso Domenico andava ad abortire tra le lacrime, poteva dare spunto ad una certa riflessione “pro life” e allora ho pensato bene di non mettere in scena un lavoro che soltanto minimamente potesse andare contro i miei principi di assoluta libertà di scelta dell’individuo. È stata di nuovo messa nel cassetto e dopo qualche lunga riflessione mi è venuto in mente di scriverla al maschile. Il primo a recitare è stato il mio caro amico Roberto Azzurro, che dopo alcune divergenze è stato sostituito da Luigi, che reputo uno dei migliori attori giovani della scena napoletana. Ed ora siamo qui orgogliosi del nostro lavoro e felici della nostra ventiduesima replica ad un anno dal debutto, sperando che ce ne saranno molte, molte altre. 

A quale tipo di pubblico ti rivolgi per il tuo spettacolo?

Ad un pubblico vasto. Affezionati edoardiani, che sicuramente avranno da dire, ma anche giovani che non conoscono la storia, visto che la nostra Filumena è ormai vive una storia a sé, può essere vista tranquillamente da chi la Marturano di Eduardo non sa nemmeno cosa sia.

Se dovessi descrivere lo spettacolo con tre aggettivi, quali sarebbero?

Dissacrante, viscerale, giallo noir.

Come mai hai scelto Sala Ichòs per rappresentare il tuo spettacolo?

La sala Ichòs fa parte di qual circuito di sale non garantite che in Campania muove il teatro indipendente e forse quello più sanguigno. Insieme rischiamo tutti i giorni, anche noi dopo molte vicende (vedi alluvione 2015 a Benevento) siano riusciti a risorgere e costruire una nuova sala del Magnifico Visbaal a Benevento e sappiamo molto, molto bene cosa vuole dire gestire uno spazio teatrale, proporre teatro, trascinare pubblico. Ma sappiamo anche cosa vuol dire ospitare compagnie e cercare di far lavorare gli artisti a proprio agio. La Sala Ichòs credo che faccia esattamente la stessa cosa, siamo nella stessa barca, quella della resistenza ostinata teatrale. Ecco credo che sia questo un motivo più che valido.

 

Sala Ichòs

Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio (NA)
Fermata metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra
Lo spazio è dotato di ampio e gratuito parcheggio
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)
Giorni e Orari spettacolo: venerdì 10, sabato 11 novembre alle ore 21 e domenica 12 novembre alle ore 19

 

 

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