2 Maggio 2024

A Napoli Est si fa arte: street art. Tre giganteschi dipinti sono stati realizzati sulle facciate delle palazzine del Parco Merola di Ponticelli, ribattezzato dagli abitanti del quartiere “Il parco dei murales”.

Questa è l’arte di strada, quella di grandi artisti come Jorith, autore della prima immagine dedicata ai bambini, come Zed1 che ha colorato i muri con giochi tradizionali e moderni, come la coppia artistica Rosk e Loste che ha dipinto due ragazzini che giocano a calcio.

Quest’opera, l’ultima ad essere stata realizzata, è stata inaugurata dagli abitanti del parco con il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e l’assessore allo Sport e al Decoro urbano Ciro Borriello.
Filo conduttore dei murales è il rapporto dei bambini col gioco. ll primo intitolato Tutt’ egual song’e criature, firmato da Jorit Agoch, giovane artista napoletano di origini olandesi, è un ritratto iper-realistico di una giovane Rom, Ael, alla quale sono accostati dei libri e il tradizionale gioco dello strummolo, una trottola di legno, il cui ricordo nei giovani di oggi è del tutto sbiadito, ma che probabilmente nei loro genitori è ancora vivo.

La seconda opera è quella dell’artista toscano Zed1, al secolo Marco Burresi, autore di importanti opere in Italia e all’estero. In uno stile meno realistico e più pittorico il tema del gioco è stato impresso con l’immagine di un grosso joypad (il dispositivo per manovrare i videogames), che sovrasta e danneggia una bambola di Pulcinella e un cavalluccio di legno. L’opera, intitolata A pazziella ‘mmano ‘e criature, denuncia l’alienazione e il disagio che l’abuso dei giochi moderni può causare, distruggendo tradizione e fantasia.

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Rosk e Loste, pseudonimi di Maurizio Giulio Gebbia e Mirko Cavallotto, hanno dipinto il terzo murales. I due autori siciliani, laureati all’Accademia di Belle Arti di Palermo, hanno dato vita all’enorme dipinto che ferma l’azione di due bambini che giocano a calcio. Indossano le maglie calcistiche più amate dai napoletani, quella della nazionale Argentina e quella del Napoli e il titolo chiarisce l’intento celebrativo del murale: Chi ama non dimentica, frase pronunciata da Diego Maradona in un’intervista televisiva nel 2013 per ricordare il suo legame col popolo partenopeo. Il tema è stato suggerito ai due street artist proprio dai ragazzi che vivono nel parco Merola.

I tre murales, realizzati con il sostegno dell’Associazione Inward, Osservatorio sulla creatività urbana, rappresentano un’importante iniziativa per un territorio che spera, a detta anche degli abitanti, in una rinascita attraverso l’arte.

Articolo e fotografie Carmine Luino

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