Una Napoli nascosta ad occhi disattenti è quella che vive tra i vicoli stretti del centro storico, una Napoli amata e rispettata a volte più dai turisti che ne apprezzano l’unicità che dagli stessi napoletani.
È ciò che accade quando si dà per scontato qualcosa, l’avere una grande fortuna e non saper apprezzarla è il più grave dei peccati.
A ricordarlo sono i visitatori stranieri che lasciano la nostra città con tanti e bei ricordi da raccontare,di un mondo fatto di piccole cose e storie di grandi uomini:i nostri artigiani che nel rispetto della tradizione lavorano duramente e si scontrano nel quotidiano con la grande distribuzione. Nasce “Vico creativo”, l’unione di commercianti e artigiani del quartiere di Napoli San Domenico Maggiore innamorati profondamente della loro città. Si impegnano nella creazione di “tesori” tutti rigorosamente handmade, per la valorizzazione della zona e aggregazione tra cittadini.
Sabato 15 ottobre in Vico San Domenico Maggiore, dove il giallo del tufo racconta secoli di storia tra profumi e sapori inconfondibili della nostra tradizione si è svolta la serata “In Do Maggiore”.
Molti i visitatori che dalle 18 sono stati letteralmente sedotti dalle esibizioni musicali degli allievi del conservatorio San Pietro a Majella di Napoli che inondavano con la loro musica il Vico e non solo ammaliando gli ospiti.
Una pasta e fagioli estemporanea in un clima conviviale preparata dallo chef Francesco Muscariello che a breve entrerà in questa bella e numerosa famiglia aprendo un locale in zona, e momenti di pura allegria e semplicità da “Pepi Vintage Room”.
Presenti le Istituzioni: l’Assessore alle Politiche Giovanili, Alessandra Clemente, l’Assessore alla II Municipalità di Napoli, Francesco Chirico; ed il Presidente di Confartigianato Napoli Enrico Inferrera.
Alessandra Clemente sottolinea l’impegno di Vico Creativo e auspica lo stesso interesse da parte di altri quartieri.
Parla del cambiamento in positivo della città e di quanto poco si pubblicizzi “il bello di Napoli” una città piena di contraddizioni ma di grandi lavoratori. Questo momento di condivisione spensierato rende palese la sinergia che si e’creata, la voglia di condividere ed il desiderio di rinascita.
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