29 Aprile 2024

FOTO DI SCENA WEEK END REGIA LUCA DE BEI

“Weekend”, l’ultimo testo che compone la trilogia del Teatro da Camera di Annibale Ruccello è in scena al Piccolo Bellini fino al 6 Febbraio. Protagonista una straordinaria e appassionata Margherita di Rauso diretta da Luca De Bei.

 

Un ennesimo tributo alla solitudine a all’alienazione che, spesso, da essa deriva, è il testo di un autore, uno dei più significativi della nostra drammaturgia degli anni Ottanta, lo scomparso Annibale Ruccello.

La donna del suo “Weekend” è Ida, una professoressa meridionale trapiantata a Roma in cerca di riscatto ed emancipazione; zitella e claudicante, isolata e relegata ai margini a causa della sua condizione da single, condizione che accentua la sua solitudine forzata. Per arrotondare da lezioni private ad uno studente svogliato, e una smossa alla sua esistente sembra venire da una appassionata liason con un avvenente idraulico.

Una trama semplice a prima vista, ma Ruccello riesce a rivestirla di un carattere onirico che la sospende tra sogno e realtà, in cui ci si domanda sempre quale sia la reale consequenzialità degli eventi e quali, invece, siano i deliri della protagonista.

Margherita Di Rauso rende magistralmente vivi i mille cambi d’umore della protagonista, l’affastellarsi delle molteplici personalità, la sua energia arriva fino allo spettatore e tiene con il fiato sospeso fino al colpo di scena finale.

Convincenti gli altri interpreti che la affiancano in questo “Weekend” ruccelliano: Giulio Forges Davanzati e Brenno Placido, rispettivamente nei ruoli dell’idraulico Narciso e dello studente.

“Weekend” è un viaggio nella solitudine tutta al femminile, per Ruccello sono le donne, in ultimo, a divorare gli uomini. Ciò che rimane in Ida è il timore del giudizio altrui, evidente retaggio del luogo di provenienza, del rapporto con la madre e con le sorelle: nel suo delirante monologo finale racconta la favola nera che la madre le raccontava quando da bambina si rifiutava di mangiare. Ida non accetta se stessa e quindi distrugge tutto ciò che la rende quel che non vuole essere adducendo all’esterno di sé la causa del suo malessere.

Il Regista Luca De Bei cala la scena in una sospensione di tempo e luogo, i suoi personaggi compiono gesti precisi, e delinea lei, Ida, la predatrice sessuale, la sua trasformazione da donna insicura e vittima della società a spietata carnefice, da donna rispettosa delle regole e delle etichette a astuta e trasgressiva mantide religiosa. Una donna che ci fa vivere tutta la sua fragilità e il tormento della solitudine.

 

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