7 Maggio 2024
Il libro Do not disturb di Claudio Finelli e Mario Gelardi, tratto dal format che ha trasformato le stanze d’albergo in palcoscenici teatrali, sarà presentato giovedì 14 gennaio a Napoli, alle 18.30, presso il Chiaja Hotel De Charme.
Dopo aver raggiunto le camere del lussuoso Grand Hotel Parker’s, quelle della Galleria PrimoPiano e del Laboratorio Uno e aver preso parte due festival di teatro, Benevento Città Spettacolo e il Todi Festival, l’interessante operazione di Gelardi diventa un libro per testimoniare un lavoro che ha cambiato il modo di esperire il teatro.
All’evento che si svolgerà nel salotto letterario Poeté di Claudio Finelli parteciperanno gli autori, l’editore Antonio Petrossi e alcuni degli attori protagonista che hanno recitato nelle stanza d’albergo: Carlo Caracciolo, Agostino Chiummariello, Riccardo Ciccarelli, Mario Di Fonzo, Michele Danubio, Cristina Donadio, Irene Grasso e Gennaro Maresca. L’incontro è coordinato da Milena Cozzolino. Ad accogliere la prima presentazione di Do not disturb, sarà proprio il primo albergo che l’ha ospitato: il Chiaja Hotel De Charme. Il libro edito da Marchese è realizzato con il sostegno del Grand Hotel Parker’s.
Il testo raccoglie i testi di cinque stanze teatraliYvonne, interpretato da Cristina Donadio e Carlo Caracciolo, L’ossessione con Ciro Esposito, Ivan Boragine, Irene Grasso e Vincenzo Coletti, Disordini con Agostino Chiummariello e Irene Grasso, All I want con Mario Di Fonzo e Gennaro Maresca e La Grande tribù con Michele Danubio e Riccardo Ciccarelli.
«Con la creazione del format teatrale Do Not Disturb, – dichiarano Finelli e Gelardi – abbiamo pensato di condurre gli spettatori all’interno di camere d’albergo, trasformandoli, loro malgrado, in indiscreti ficcanaso, che osservano tranche de vie colte nel pieno del loro svolgimento. Come fantasmi che scrutano, senza essere visti. O come intrusi astanti a ridosso di un set cinematografico. Con l’occhio magico fisso sulla fantasmagorica fenomenologia della vita. Tutte storie verosimili, quelle che abbiamo scritto per Do Not Disturb, alla base delle quali c’è un principio sacrosanto: le cose non sono mai come sembrano».
 
I testi sono preceduti da una prefazione del critico teatrale del Corriere del Mezzogiorno Stefano de Stefano, che a proposito di Do not disturb, scrive: «Il teatro del full contact, dell’abbattimento della quarta parete, della libera circolazione di attori e spettatori senza limiti di posizioni e di gerarchie spaziali, ma soprattutto del desiderio che come una scossa elettrica unisce in un brivido i primi ai secondi. Insomma il teatro come non lo si era mai visto (e vissuto) prima».  
Ingresso libero
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