29 Aprile 2024
Vincenzo Peretti Portavoce dei Verdi Campania
Vincenzo Peretti Portavoce dei Verdi Campania

La ricetta del Portavoce campano dei Verdi Vincenzo Peretti.  Economia agricola italiana in ginocchio. Prezzi troppo alti e norme severe continuano a rendere poco competitivi i prodotti completamente italiani. In questo scenario è diventata indispensabile una nuova politica agricola che faccia da trampolino di rilancio per tutti gli operatori del settore.

A lanciare il grido d’allarme è il Portavoce regionale dei Verdi della Campania Vincenzo Peretti che afferma: “Nel mercato mondiale vince chi produce a costi più bassi. In questi giorni assistiamo inermi al crollo del prezzo del grano, un altro tracollo per i nostri agricoltori che da tempo sono alle prese con la grave crisi dell’ortofrutta. Non dimentichiamo – continua Peretti – che il prezzo del latte alla stalla in Italia sta continuando a crollare proprio per la pressione delle importazioni “estere”, molte volte di bassa qualità. Si tratta di cifre che spingono le aziende alla chiusura mettendo a rischio il lavoro, gli animali e l’ambiente agricolo custodito da generazioni”.
Cambiando settore le cose non vanno meglio: “Sia nel settore della carne – spiega Vincenzo Peretti che in quello dei prodotti ittici le cose non vanno meglio. Ormai si parla quasi prevalentemente straniero, almeno per quanto riguarda l’origine della materia prima. Ma non è questo l’unico problema. Le regole di importazione in Europa, decise dalla Commissione Ue, hanno infatti lasciato troppo spazio alle imitazioni e hanno difeso troppo poco i prodotti italiani originali, nonostante le varie etichettature”.
Fra le prime soluzioni alle quali puntare spicca il ritorno agli antichi sapori: “Puntare certamente sul cibo biologico e/o naturale (quello non certificato ma parimenti garantito) sapendo però che serve una spinta degli imprenditori verso forme organizzate. Facendo attenzione a combattere il falso che da tempo invade i nostri centri commerciali ed incomincia a far dubitare i consumatori – spiega il Portavoce regionale dei Verdi – sulla bontà del prodotto biologico ed italiano”.
Occorre affiancare ai prodotti alimentari di punta, già commercializzati in tutto il mondo, l’enorme potenzialità delle piccole produzioni. Così facendo si potrebbe incrementare il numero ed avere, a breve, qualche altro prodotto da affiancare alle circa venti denominazioni europee DOP/IGP della sezione food che hanno già un discreto fatturato a livello mondiale.
“Nel caso di piccole realtà produttive di eccellenza, in un’azione di filiera, si dovrebbe cercare di capitalizzare le articolate biodiversità coniugandole fra loro. Così facendo si potrebbe ottenere il massimo fra i confini nazionali invece di accontentarsi di briciole sul mercato estero. Magari arricchendo l’offerta integrandola a proposte culturali, paesaggistiche e monumentali. Esaltandone la funzione di attrattore turistico. Fattore che consentirebbe di mantenere alta la qualità, creando anche le condizioni, di aggregazione allo scopo di aumentare i posti di lavoro”.
In conclusione: “La Politica e l’Impresa, con un occhio attento sempre alla difesa dell’ambiente agricolo ed alla biodiversità, devono assicurare, nei prossimi anni, l’equa redistribuzione del reddito lungo tutta la filiera agroalimentare autoctona, altrimenti – conclude Vincenzo Peretti – saremo semplicemente assorbiti da una globalizzazione che oggi non può essere fermata con una falsa rivoluzione”.

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