28 Aprile 2024

Immagini e personaggi inventati per riassaporare quella curiosità gioiosa e inebriante di quando, da bambini, si ascoltava la favola più bella

 

Ha conquistato il pubblico e la critica con il suo personaggio, Silvio Barbiero (in foto), che, dopo il successo al Roma Fringe Festival di Roma in cui è stato premiato come Miglior Attore nel 2014 ed una lunga tournée italiana, arriva al Teatro Elicantropo di Napoli, giovedì 3 marzo 2016 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 6) con Groppi d’amore nella scuraglia di Tiziano Scarpa, per la regia di Marco Caldiron.
Presentato dalla Compagnia Carichi Sospesi, l’allestimento si avvale delle scene a cura di Paolo Bandiera, i costumi di Anna Cavaliere, le musiche di Sergio Marchesini e Debora Petrina.

In tournée ormai dal 2011, l’attore padovano interpreta uno dei testi più poetici di Tiziano Scarpa. Unico attore sul palco, libero da elementi scenici, Silvio Barbiero dà vita ad un’ora di spettacolo puntando tutto sulla parola.  Groppi d’amore nella scuraglia, infatti, è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata, descrive un percorso di rinascita e di redenzione. Questo linguaggio fatto di parole stravaganti, bizzarre, onomatopeiche ed evocative, deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo.

Racconto e insieme bestiario, sperimentazione linguistica e filologia dell’archetipo, Groppi d’amore nella scuraglia narra, in una lingua che allude ai timbri dei vernacoli meridionali, mescolati sapientemente con quelli trecenteschi delle Origini, la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia, sullo sfondo della vicenda che coinvolge il loro paese, che accetta, in cambio di un ripetitore TV, di diventare sede di una discarica d’immondizia.

Lo spettatore si trova, così, immerso in una dimensione fatta di suoni antichi, ma pur sempre riconoscibili, d’immagini e musiche che creano un’atmosfera naïf, tracciata con pennellate severe e marcate. Immagini che richiamano l’immaginario di Bosch, raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti.

Tutti i personaggi della storia compaiono sulla scena, grazie alla brillante versatilità attoriale di Silvio Barbiero: il sindaco, la vedova Capecchia, Sirocchia, il popolo e ancora, la storia del ripetitore, l’amore di Scatorchio per Sirocchia che gli preferisce il rivale Cicerchio, la discarica che fa fuggire tutti i cittadini. Groppi d’amore nella scuraglia è una storia ricca d’ingredienti narrativi, che non mancherà di sorprendere per l’originalità delle soluzioni messe in atto. Un turbinio d’immagini e personaggi inventati che fa tornare bambini e riassaporare quella curiosità gioiosa e inebriante di quando si ascoltava la favola più bella.

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