15 Maggio 2024

Teatro di San Carlo Progetto Legalit-Ars FABIO LUISI / ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA Direttore | Fabio Luisi Programma Gustav Mahler, Sinfonia n. 5 in do diesis minore Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala Teatro di San Carlo Venerdì 30 Ottobre 2015 ore 20.30

Grande attesa per !L’imponente Sinfonia n. 2 in do minore”diretta da Fabio Luisi (in foto)
Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo – Julia Kleiter, Soprano – Patricia Bardon, Contralto

Teatro di San Carlo
Sabato 21 novembre 2015, ore 20.30
Domenica 22 novembre 2015, ore 18.00
Dopo il consenso riscosso il 30 ottobre scorso, con l’esecuzione della Quinta Sinfonia di Gustav Mahler, Fabio Luisi, direttore principale dal 2011 alla Metropolitan Opera House di New York, ritorna al Teatro di San Carlo, per dirigere i complessi artistici del Massimo napoletano, con laSinfonia n.2 in do minore di Gustav Mahler (1860 – 1911), sabato 21 novembre 2015, ore 20.30 e domenica 22 novembre 2015, ore 18.00, terzo appuntamento della stagione sinfonica 20XV/ XVI. L’ultimo ricordo di Fabio Luisi, sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro di San Carlo, risale alla stagione 1987/1988, in occasione de I Puritanidi Vincenzo Bellini con Lucia Aliberti, Rockwell Blake, Ambrogio Riva, Mario Luperi, Vinson Cole, Mario Ferrara.

La Resurrezione, capolavoro unanimemente riconosciuto, richiese sei lunghi anni di gestazione, dal 1888 al 1894, e trovò titolo e forma definitivi dopo i funerali del direttore d’orchestra Hans von Bülow, avvenuti ad Amburgo il 29 marzo 1894, durante i quali Gustav Mahler rimase folgorato dal corale Risorgere di Friedrich Gottlieb Klopstock (1724 – 1803). Di lì a pochi anni (1897) iniziò il processo di conversione del compositore, dall’ebraismo al cattolicesimo. I dilemmi, i drammi interiori di un uomo ‘tre volte senza patria, boemo tra gli austriaci, austriaco tra i tedeschi, ebreo in tutto il mondo, ovunque un intruso, uno straniero’ emergono anche in questa sinfonia, la prima in cui si innesta il canto, e la prima per la quale il compositore attinge al testo Des Knaben Wunderhorn (Il corno magico del fanciullo); i contrasti, le dimaniche accese, i forti chiaro-scuri, le complesse architetture sonore prendono vita fin dal primo movimento Totenfeier (celebrazione della morte) -inizialmente il titolo immaginato dall’autore per l’intera sinfonia- e si dischiudono in una soluzione continua, che trascina l’ascoltatore fino alla rivelazione finale, ad una corale piena di empatia e all’ultimo movimento Im Tempo des Scherzo (Wild herausfahrend – Langsam), quasi a ricordare le suggestioni impresse dal Die Auferstehung diKlopstock.

Dopo diverse traversie, giudizi contrastanti, molti ripensamenti, (anche dopo una parziale esecuzione, dei primi tre movimenti, avvenuta nel 1895, per volontà di Richard Strauss), solo nel 1901, a Dresda il capolavoro venne compreso in tutta la struttura e per la forte unitarietà. Riportiamo un estratto di una lettera, indirizzata ad Alma Mahler, in cui l’autore rende partecipe l’amata dell’imminente esecuzione:

“Dilettissima! Ecco! L’ultima stazione (questa volta sono state stazioni della Via Crucis). Ti sono di nuovo materialmente più vicino. Sono attirato irresistibilmente verso di te! So che quando sabato ti terrò tra le mie braccia sarà il momento più felice della mia vita! Oggi dunque c’è l’esecuzione della Seconda, Almschi mia! […]; e più che mai di quest’opera che è così unitaria, così chiusa in se stessa a formare un sol tutto, e che non si può spiegare, come non si spiega il mondo. Infatti sono persuaso che se si invitasse Dio a esporre il suo programma del ‘mondo’ che ha creato, neanche Lui potrebbe farlo.”

Da una lettera scritta ad Alma il 15 dicembre del 1905

A.Mahler, Ricordi e Lettere, Il Saggiatore

 

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