28 Aprile 2024

cof

Unesco – Dell’antico casato nobiliare ti accorgi dallo stemma.
Impresso sui parati personalizzati, tocco finale di un restyling complessivo del locale e segno che oggi, sempre più, immagine e cibo si fondono per determinare esperienze prima di tutto culturali. E così,Casa de Rinaldi, a Napoli, in piena zona collinare, qualcosa cambia.



E cioè si modifica l’approccio che da commerciale diventa di trasmissione di quelle che sono le antiche tradizioni dell’arte culinaria campana. A partire dalla pizza, proprio a qualche giorno dal tanto atteso responso Unesco sul riconoscimento della pizza – o meglio del saper fare dei pizzaiuoli napoletani – patrimonio immateriale dell’umanità.
Immateriale l’arte. Perché la pizza, invece, si fa e si tocca con mano, oltre che con il palato. Ed è proprio per l’impegno a portare avanti questo enorme lavoro di valorizzazione di un mestiere, che i vertici dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, rappresentata dal presidente Antonio Pace e dal vice presidente Lello Surace,  hanno consegnato al maestro Salvatore de Rinaldi una targa di riconoscimento. La sua carriera è cominciata prestissimo, all’età di 13 anni  nella pizzeria di famigli. E’ datato 1995 l’ingresso in AVP di cui oggi è istruttore insieme al figlio Cristiano.
“Sono lusingato – interviene Salvatore de Rinaldi – di aver ricevuto questo riconoscimento per il lavoro fatto in questi oltre 30 anni,  che si corona con la presentazione della nuova veste del locale di famiglia, che prende il nome di Casa de Rinaldi, dove spero si riesca a respirare la passione e l’amore per il buon cibo.”Per Antonio Pace “Salvatore de Rinaldi rappresenta un pilastro della scuola di formazione  dei pizzaioli che nella nuova sede di Capodimonte accoglie alunni da tutto il mondo.

 

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