5 Maggio 2024

Gospodin201510
Al teatro Bellini dal 20 al 24 Gennaio

Atto unico con la regia di Giorgio Barberio Corsetti, scritto dal drammaturgo tedesco Philipp Löhle (classe 1978),acclamato in Europa per le sue pièce dal «carattere acido e surreale». Gospodin è interpretato da un bravissimo e camaleontico Claudio Santamaria, affiancato inscena da Valentina Picello e Marcello Prayer, interpreti ma anche voci-narranti di questastoria paradossale.Gospodin rifiuta il sistema odierno, così condizionato dalle logiche del denaro, rifugge laproprietà privata per essere libero da qualsiasi vincolo politico-economico,l’anticonvenzionale dottrina di Gospodin può riassumersi nei seguenti quattro principi: «1)Una partenza è da escludere, sarebbe troppo facile lasciare il proprio paese. 2) I soldi nondevono essere necessari, quindi tutt’al più si vive di baratti. 3) Ogni proprietà è da rifiutare,perché la nullatenenza è libertà. 4) Libertà è non dover prendere decisioni…».
Eppure unadecisione Gospodin alla fine la prende, e cioè quella di vivere insieme a un lama basando sudi lui la propria sussistenza, con l’intento di «afferrare il capitalismo per le palle». Peccatoperò che insieme al lama, portatogli via da Greenpeace, Gospodin verrà abbandonato anchedalla sua ragazza e il suo “migliore” amico lo priverà mano a mano di tutti glielettrodomestici che possiede in casa, ritrovandosi a vivere da solo in una specie dicontenitore vuoto e privato di oggetti che, se anche frutto di una società abbruttita dai soldi,sono quantomeno reali.La graphic animation permette al testo di far vivere tutte le ambientazioni nelle quali sitrova ad interagire Gospodin, e il pubblico si ritrova a seguirlo nel corso della suadichiarazione di distacco nei confronti del presente nel quale siamo costretti a vivere.
I due attori che accompagnano Santamaria, Picello e Prayer, una volta smessi gli abiti deipersonaggi che interpretano, prendono il microfono e raccontano le azioni e i pensieri delpovero Gospodin che mima a sua volta i loro ridondanti “commenti alla visione”. Così comediventano reali, grazie alle invettive di Gospodin, tutti i “borghesucci” che si arrabattano perportare a casa la pagnotta, schiavi di un sistema che li priva della possibilità di scegliere. Leparole di Gospodin guardano a una sorta di marxismo di ritorno.Bravissimo Claudio Santamaria nel donare al protagonista sensibilità e follia, e bravissimi isuoi compagni di scena che si alternano mirabilmente tra personaggi della vita di Gospodine disincantate voci narranti.

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