15 Maggio 2024
Due donne eccezionali si incontrano - Alexandra Rendhel dedica un volume a Eusapia Palladino

Due donne eccezionali si incontrano - Alexandra Rendhel dedica un volume a Eusapia Palladino

Recentemente, per la prima edizione di “Napoli Città Libro. Salone del Libro e dell’Editoria”, Apeiron Edizioni ha presentato il volume “EUSAPIA PALLADINO. La medium star disperazione della scienza” di Alexandra Rendhell.

L’esoterista, antropologa e studiosa di tematiche dell’esoterismo, figlia di Fulvio Rendhell si è dedicata ad un lavoro sulla Palladino. In particolare, ha scelto di raccontare, attraverso inediti documenti d’archivio, la vita da romanzo di una donna che fece parlare di sé il mondo intero tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, contribuendo a propagare in ogni sfera sociale l’interesse per la ricerca psichica. Uomini di cultura e grandi scienziati di quel tempo, Lombroso, Morselli, il fisiologo premio Nobel Charles Richet, de Rochas e tanti altri ebbero modo di osservare i suoi eccezionali fenomeni attribuiti da alcuni all’intervento dell’aldilà, da altri ad una capacità della mente di origine ancora sconosciuta.

L’autrice Alexandra Rendhel parla del suo ultimo lavoro in quest’intervista a Il Mezzogiorno.

Come ha conosciuto la figura di Eusapia Palladino e quando ha deciso di scrivere un libro su di lei?

Praticamente da sempre. Nella mia famiglia c’è sempre stata una propensione per “certi argomenti”. Mio padre è Fulvio Rendhell, uno dei più famosi medium ed esoteristi al mondo ancora viventi. Negli anni settanta il mondo intero parlava dei suoi esperimenti nel “Circolo Navona 2000” qui a Roma. Gli fu donato, dagli eredi Chiaia, uno dei tavolini della Eusapia Palladino; lui poi lo donò a me ed ora io lo conservo e preservo nel mio studio. Su Eusapia hanno scritto milioni di parole, centinaia di libri, a volte esaltandone le doti, altre volte denigrandola fino alla diffamazione, ma mai nessuno si è impegnato veramente, fino in fondo, a cercare prove e documenti e produrli in modo tale che si offrisse un panorama più vasto e corretto, davvero obiettivo sulla sua vita ed attività, scevro da conclusioni basate solo su aprioristiche convinzioni personali. Principalmente, però, sono stata animata dal mio profondo senso di giustizia. Ho deciso di fare da avvocato difensore a questa donna che, nel bene e nel male, tanto aveva dato alla ricerca scientifica. In quel periodo, già da tempo, la scienza andava interessandosi di queste fenomenologie dette “medianiche”, sperimentando appunto i cosiddetti “medium”, straordinari esseri a metà strada tra la radio ricevente e trasmittente, tra il mondo dell’aldiqua e quello dell’aldilà. Eusapia fu una dei tanti all’inizio, ma divenne poi famosissima tra gli scienziati, oltre che per la sua straordinaria fenomenologia prodotta durante le sedute sperimentali (riusciva a muovere e sollevare tavoli pesanti ben oltre dieci chili), soprattutto per la sua disponibilità a farsi sperimentare. Ma ciò che produceva era causato dalla forza del suo pensiero o era frutto di un aiuto dall’aldilà attraverso il suo “Spirito Guida”, il triviale, divertente e dispettoso pirata John King? Oppure, come disse uno degli sperimentatori (il colonnello de Rochas), le sue manifestazioni erano prodotte solo da una “esteriorizzazione di motricità”, consistente cioè in una possibilità data da reali e concrete capacità insite nelle ancora inesplorate regioni della mente umana? La risposta ancora oggi non l’abbiamo, colpa forse della mancata attenzione verso questi fenomeni e di come alcuni sperimentatori affrontarono, e continuano ad affrontare, la questione. Oggi si ha fretta, troppa fretta! Si vuole subito giungere al risultato e quasi sempre non per amore della verità, ma per arrivare a essere invitati in TV per diventare famosi; allora spesso, non avendo buoni argomenti o risposte, la via più facile è dotarsi di secchi di fango da gettare su persone che non possono più difendersi, perché morte, evidenziando e sfruttando solo quanto di ambiguo e negativo si sia trovato su di esse.

Il sottotitolo del libro recita “La medium star disperazione della scienza”. Che cosa si intende con questa dicitura?

La definizione “medium star” è mia per le ragioni sopra esposte, ma “disperazione della scienza” l’ho presa in prestito da Hereward Carrington, uno dei suoi sperimentatori, un inglese naturalizzato americano che condusse con lei alcuni esperimenti a Napoli e che, affascinato, la condusse poi negli Stati Uniti d’America in un lungo e chiacchierato tour tra il 1909 e il 1910. Pensi che il New York Times, tra gli sponsor dell’impresa, durante la sua permanenza a New York le dedicava più articoli al giorno, seguendo minuziosamente la stressante attività quasi quotidiana della medium. La Palladino dette centinaia di sedute durante la sua permanenza negli States, moltissime private. La sua presenza americana fu definita un fiasco, fu scoperta a “imbrogliare” in più di una occasione. Lei stessa in un’intervista al Cosmopolitan Magazine si giustificò dicendo che se si era servita di piccoli trucchetti, ingenui e facilmente scopribili, era perché non voleva deludere quelle brave persone presenti, che pure avevano pagato tanti soldi per assistere alle sue performance. Si direbbe una furbona smaliziata, ma Eusapia, nonostante tutto, era una donna semplice ed ingenua, di buon cuore. Lo dimostrano i fatti della sua vita: aiutava economicamente tutti coloro che le chiedevano aiuto; sfamava i lazzarielli del suo quartiere, forniva una dote alle ragazze povere e adottò più di una di queste disgraziate creature facendole studiare. Di uno in particolare abbiamo notizie certe, Peppeniello, che divenne astronomo sotto la guida di uno degli amici di Eusapia, il Prof. Porro dell’Università di Genova.

La stessa Eusapia Palladino scriveva di sé: “Ci sono molti medici e professori, molti cónti, prìncipi e re, ma c’è solo un’Eusapia al mondo!”. In cosa consiste la sua unicità?

La sua unicità consiste nell’essere stata, oltre che una delle più potenti medium di quel periodo, molto disponibile a farsi sperimentare, ma il valore aggiunto è il fattore umano. Una donna che riusciva ad entrare nel cuore di chi la conosceva, lasciando tracce indelebili nelle loro vite. Il Prof. Cesare Lombroso, ad esempio, in un primo momento la avversò al punto di rifiutare più volte l’invito ad assistere alle straordinarie performance della Palladino, fattogli da parte di colui che la fece conoscere in tutto il mondo, il Dott. Ercole Chiaia. Ebbene il Lombroso, dopo aver finalmente assistito alle sue sedute, si convertì addirittura allo spiritismo. Un grande affetto legava il celebre scienziato e la umile contadinella, al punto che lui la chiamava “figlia mia” e lei “papà Lombroso”.

Essere donna spesso è difficile. Come doveva essere la condizione di donna e medium nell’‘800?

La condizione femminile, ancora oggi che abbiamo conquistato col sangue i nostri diritti, è drammatica; questa difficoltà la affrontiamo ogni giorno, nei posti di lavoro, in strada, in famiglia, nel mondo della cultura; caliamoci quindi nei panni di Eusapia, donna di umilissime origini, analfabeta e per di più in grado di “parlare con i morti”. Figlia del diavolo, Circe ammaliatrice, Ciarlatana e donna di malaffare che nell’oscurità delle sedute spiritiche, manipolava gli uomini presenti per far perdere loro la testa e quindi poter frodare alla grande. In fondo niente di nuovo sotto il cielo! Cosa si dice ancora oggi di una donna se ha successo, se riesce nel proprio lavoro divenendo qualcuno? Specialmente se ha un bell’aspetto ed è ben curata? Il giudizio diffuso, che ovviamente non condivido, è che questa donna usi il suo fascino e le sue arti per arrivare, anziché le sue capacità reali che, essendo donna, sono naturalmente inferiori a quelle degli uomini. Eusapia, poverina nemmeno era tanto avvenente, anzi tutt’altro, ma bastava essere donna, soprattutto in quel periodo, per eccitare i sensi degli anziani repressi maschi nel buio dei salotti bene. Facile quindi, per le lingue velenose, imbastire piccanti siparietti per denigrare e screditare sia la poverina, sia i tanti scienziati che la sperimentavano riportandone opinioni positive.

La figura di Eusapia Palladino è legata alla città di Napoli.

Eusapia, nacque a Minervino Murge in Puglia, ma trascorse la sua vita a Napoli, che lei considerava la sua città perché l’aveva accolta ed amata, coccolata e protetta. A Napoli Eusapia si imbatté nel Dott. Giovanni Damiani che la scoprì e la iniziò alle arti medianiche e, sempre a Napoli, incontrò il Dott. Cav. Ercole Chiaia che, appassionato spiritista, la supportò, perfezionando le sue capacità ed introducendola nell’ambiente scientifico proprio con l’invito al Prof. Lombroso.

Secondo lei, perché oggi c’è ancora scetticismo nei confronti dell’esoterismo?

Purtroppo, come in ogni settore, anche in questo, che è un campo minato, si trova di tutto e sfortunatamente fa notizia solo il peggio, che però quasi sempre viene messo in evidenza da altrettanto discutibili personaggi che, pur di mettersi in mostra, scavano nel fango, che è pure molto spesso il loro elemento. Nella mia posizione spesso vengo a sapere molte cose e sapesse quanti di coloro che in pubblico fanno i crociati, in privato frequentano i peggiori ambienti per le loro oscure tendenze. Io consiglio sempre, più che essere scettici, di esercitare il libero pensiero. La Conoscenza ci rende liberi! Documentarsi su seri testi e non sul libricino super pubblicizzato del personaggetto di turno ben foraggiato da un certo sistema, che ha tutto l’interesse a mantenere le persone nell’ignoranza, alimentandone la paura e la superstizione, con la pessima conseguenza che chi, per disgrazia, si trovi ad attraversare un brutto periodo della vita, pur di sfuggire alla realtà delle proprie responsabilità, si rivolga a discutibili “esperti” cadendo così nella padella rovente pronta per loro. È più facile attribuire alla cattiva sorte i propri mali, anziché ai propri fallimenti!

Da anni, in qualità di studiosa e di profonda conoscitrice della materia, lei si occupa di divulgare, attraverso documentari, trasmissioni televisive e libri, argomenti a carattere esoterico. Le persone comuni come si approcciano a tale tema?

Purtroppo sono poche quelle che sono mosse da reale “fame” di Conoscenza; la maggioranza cerca delle risposte alle difficoltà esistenziali, come dicevo prima, e, purtroppo, in questa smania di ricerca spesso si incappa in tranelli tesi da astuti individui che, approfittando della umana fragilità, manipolano e svuotano le tasche ai malcapitati. Ebbene, quando qualcuno mi chiede risposte ed io gli dico che le risposte le ha a disposizione già dentro sé stesso, allora questo qualcuno subito scappa via. La gente ha bisogno di uscire dalla realtà e di scappare dalle proprie responsabilità, ha necessità di sentirsi dire da qualcuno o da qualcosa di non essere colpevole dei propri guai e che è magari il vicino di casa invidioso che gli ha fatto il malocchio.

Qual è il modo corretto di raccontare il mondo dell’esoterismo?

“Cicero pro domo sua”: si può iniziare col leggere il mio saggio Magia e Mistero della Vita e della Morte. Universi Mondi. Un saggio di filosofia esoterica nel quale ho raccolto tutto quello che c’è da sapere sull’argomento. Una base solida dalla quale partire per formarsi una corretta cultura esoterica e costruirsi proprie convinzioni, un modo colto di entrare in un nuovo piano di esistenza dalla porta principale senza deviare dal percorso, che è lungo ed impervio e non per tutti.

C’è il “pensiero” e c’è una “Aristocrazia del pensiero”. Basta decidere quale strada seguire e poi lavorare sodo, coltivarsi, raffinarsi, evolversi, avendo il coraggio di uscire dal gregge belante e distaccandosi dall’anonima folla, per entrare nella clausura della Conoscenza.

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