2 Maggio 2024

a cura di Chiara Viesti

La Comunità Europea arriva in soccorso dei giovani italiani inoccupati e disoccupati. 

650 i milioni di euro della “garanzia giovani” destinati ai NEET, giovani che non studiano e non lavorano in un’età compresa tra i 15 e i 29 anni e che sono inattivi da almeno 4 mesi. I fondi saranno gestiti dai centri per l’impiego di appartenenza che si occuperanno di seguire l’intero percorso di immissione lavorativa. Sono già 5.000 quelli che si sono iscritti al programma dal 1 maggio, data d’inizio dell’immissione telematica, e molti di più quelli che sperano che questo programma sia la possibilità di iniziare a lavorare in una regione che poche opportunità offre ai suoi molti e qualificati cittadini.
Ma fortunatamente la comunità europea corre in soccorso… e i giovani, quegli stessi giovani che hanno una vita davanti ma non possono permettersi di progettare, quelli che hanno studiato ma non possono far valere le loro professioni, quelli a cui è stata data la possibilità di partire ma a cui sarebbe dovuta anche essere data la possibilità di restare, magicamente si trasformano in cifre e protocolli d’intesa; ancora incerto il percorso da seguire, per il momento chiari sono due punti: aderire alla piattaforma Nazionale e aspettare entro 60 giorni una e-mail dal collocamento passo successivo, per il momento, è l’oblio; così ci si affanna a raggiungere requisiti mortificanti non solo in qualità di lavoratori, ma anche di uomini che provano a farsi spazio in un mondo, che sempre più spesso assomiglia ai politici che ne muovono le corde.

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