6 Maggio 2024
"L'angelo della speranza" - Intervista all'autore Giovanni Capurso

 

È in tutte le librerie e sui canali online l’ultimo libro di Giovanni Capurso “L’angelo della speranza”, edizioni Elledici.
Il testo, che si dipana attraverso una breve ma intensa intervista a padre Anselm Grün, affronta le ataviche questioni sul bene e il male, sul senso della vita, sui cambiamenti del mondo.

Il Mezzogiorno.info ha intervistato l’autore.

Com’è nata l’idea di scrivere questo libro?

Per molti anni il pensiero di Anselm Grün ha accompagnato le mie letture e dunque questo libretto è il frutto della mia voglia di approfondirlo. Ci siamo sentiti diverse volte tramite e-mail e poi sono andato a trovarlo in Baviera, presso il monastero di Münsterschwarzach, dove abita. Tutt’oggi ci sentiamo regolarmente.

 

Da docente di filosofia, quale aspetto l’affascina del pensiero di padre Anselm?

Padre Anselm è autore di oltre trecento pubblicazioni; quindi orientarsi tra i suoi scritti è molto difficile. Naturalmente per quanto mi riguarda ho iniziato dai testi che sono più vicini alla mia sensibilità e ai miei interessi, quelli che affrontano più direttamente i temi della psicologia e della psicoanalisi, e in generale delle scienze umane. Per esempio è molto interessante la riattualizzazione da parte sua del monachesimo come pratica di vita.

 

Perché “L’angelo della speranza”?

È l’augurio che di solito padre Anselm fa ai suoi amici. E un po’ rispecchia il suo carattere; quello di trovare aspetti positivi anche nelle situazioni più difficili.

 

Che cos’è per lei la speranza?

La speranza è ciò che in fondo ci rende la vita sopportabile e degna di essere vissuta. Senza speranza ci mancherebbe l’ingrediente fondamentale per aprirci al futuro.

 

Il periodo storico che stiamo vivendo è molto difficile per tutti e ognuno sta coltivando grandi speranze e aspettative per il nuovo anno. Lei come vive il passaggio verso il 2021?

Dobbiamo capire che l’esistenza in fondo è una sorta di altalena con la quale si passa ciclicamente tra gioia e dolori, tra bene e male. Il positivo ha sempre bisogno dialetticamente del suo opposto, e viceversa. Se siamo consapevoli di ciò ogni forma di paura come quella generata da questo periodo di pandemia può sempre aprici alla speranza.

 

Ha speranze?

Sì, quella di poter conoscere ogni anno nuove persone che possano aiutarmi nel mio cammino di umanità.

 

Tre aggettivi per descrivere il suo libro.

Diretto. Confidenziale. Amichevole.

 

A chi consiglierebbe di leggerlo?

Beh, a tutti coloro che vogliono ritagliarsi qualche momento della propria giornata per entrare in intimità con sé stessi. Ma questo vale per tutte le pubblicazioni di padre Anselm.

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