2 Maggio 2024

di Gigi Maresca‪ per la rubrica #‎CIAVETEROTTOILCALCIO

Leggere l’articolo su Repubblica di un grande collega giornalista, mi fa pensare che il nostro presidente così combattivo è diventato di colpo un “agnellino” bianconero, disposto a vendere e a cedere ai ricatti del sistema, non solo mediatici, ma anche ai metodi barbari dell’ambiente calcistico e alle richieste pressanti di “fratelli procuratori” e dirigenti avversari da sempre contro il Napoli calcio e giornalisti contro il “Pappone” pro Juve.
Non mi sembra il caso del nostro presidente.
Si ricomincia da tre…
La Juve vince in Italia ma non in Europa. Il progetto Napoli è valido con idee vincenti. Il presidente ha scelto l’esperto Giuntoli quale direttore sportivo, di poche parole, che ha sempre migliorato la propria squadra e contribuito con professionalità nel corso degli anni a risultati eclatanti dimostrando capacità anche a Napoli dal primo anno.
Il direttore sportivo ha trovato in mister Maurizio Sarri, l’uomo e il mister ideale, per valutare giocatori nuovi e rigenerare campioni anche in crisi, attento e capace di scegliere giovanotti che saranno con certezza futuri campioni.
Un secondo posto che grida vendetta.
Il Napoli con oculatezza sta facendo uno squadrone. Progetto solido senza sperpero di denaro come hanno fatto a Milano e altrove. Bilancio sano avendo anche tesserato campioni in maglia azzurra di livello europeo e mondiale.
Prendo una posizione a difesa del presidente Aurelio De Laurentis che fino ad oggi ha dimostrato savoir-faire in ogni momemto della gestione complicata del Napoli calcio. Sulla storia della cessione di Gonzalo Higuain e su ipotesi per ora non fondata della volontà di indossare la maglia bianconera occorre fare un riflessione tecnica e statistica. Un calciatore che fino ad oggi ha dimostrato con i numeri e i fatti l’amore per la squadra azzurra, e trentasei prodezze, applaudite da un popolo passionale azzzuro, come può giocare in uno stadio freddo, in un clima grigio, senza il cuore e il sostegno di un popolo e un tifo vulcanico come quello napoletano ?
Giocare senza mangiare i babà, sfogliatelle, e la delizia al limone del maestro Antonio Cafiero ?
HIGUAIN valore aggiunto in squadra.
Napoli, il club costretto a cedere Higuain…
Quale verità? Strappo ? Quale rottura?
Nessuna cessione del campione.
Il Napoli non ha problemi finanziari.
Un sistema che vuole il Napoli ai margini perché non si vince nulla. De Laurentis fa bene a non coinvolgere nella gestione e scelte dirigenziali, personaggi dubbi e colleghi, contro una filosofia aziendale fino ad oggi vincente. Si ripetono stesse situazioni e critiche del dopo Mazzarri e Benitez e cessioni importanti.
Il Napoli c’è…e si ama anche senza HIGUAIN
Solo voci, sms, messaggini e teorie di pseudo commentatori ed opinionisti e giornalisti che vogliono fare lo scoop ai danni del Napoli società e squadra.
Quali le fonti ?
Nella città più bella del mondo abbiamo l’orgoglio e un patrimonio da difendere !!! Artistico , culturale e sportivo . L’onestà calcistica e imprenditoriale. La passione vera e sportiva mai inquinata da inchieste e brogli di ogni tipo. Sappiamo anche perdere…e i nostri sentimenti sono intatti.
Tutti amiamo Gonzalo l’amore non cambia solo per “inciuci”…
Il sogno dello scudetto perso per inesperienza di Sarri, errori arbitrali e una rosa poco adatta alle grandi sfide. Ci stiamo attrezzando la “Giacca” c’è…!!! manca solo la cravatta per lo scudetto.
Il core ‘ngrato non ci fa paura…e il popolo napoletano non è fesso ma quale amore finito …

Di seguito riportato l’articolo di Corbo per Rebubblica.

Gonzalo Higuain
I motivi segreti di un addio nella società “stazione di transito”
di ANTONIO CORBO
16 Luglio 2016

SONO passati oltre quarant’anni da quella domenica mai dimenticata. 6 aprile 1975. La Juve vince partita e scudetto con il gol di Altafini nel finale. Non ha retto al tempo, né a piogge e polvere, la scritta “José core ‘ngrato” ad una navata della Galleria. Ma resiste nella memoria quello schizzo d’ira nel lunedì dei livori. Che Higuain vada o no a Torino, conta poco. È certo che si sia promesso al primo club italiano rivale, che abbia dato il suo sì ad una trattativa che nessuno osava immaginare. Basta per iscrivere anche lui nell’elenco dei “Cuori Ingrati”, non è il secondo né sarà l’ultimo in un calcio arido di sentimenti, dominato da soldi e ipocrisia, da affaristi e spergiuri. Gonzalo, ricorda quando cantava anche lui “Un giorno all’improvviso”? E i tifosi con lui? Ecco, un altro giorno all’improvviso è arrivato.

E chiude la storia d’amore di Napoli per il campione che aveva accolto dopo Cavani, altro sudamericano velato di misteri e silenzi, di ambizioni e tormenti.
La tecnica è sempre la stessa per fuggire. Creare intorno a sé terra bruciata nella città da tradire. Cavani faceva telefonare alle radio di mezzo mondo dal padre, dal fratello, persino dal parroco del suo “barrio” nel lontano Uruguay per essere ceduto al Real Madrid.

È finito nella opulenta mestizia del campionato francese. Stavolta si è esposto Nicolas Higuain con una sguaiata polemica. «Non rinnoveremo il contratto, il Napoli non ha il progetto che ci promise». Sarà, ma quel discusso progetto non ha impedito al fratello Gonzalo di segnare 36 gol, migliorare il record di Nordahl dopo 64 anni, schiodare dalla panchina il sempre schivo Sarri per uno spettacolare abbraccio a centrocampo, quel Sarri che ne aveva riequilibrato umori ed ansie, recuperandolo ai gol dopo pause e languori. Napoli-Frosinone, 14 maggio, solo due mesi fa, quando Higuain corse piangendo sotto la curva per cantare con i ragazzi della B. Tutto dimenticato? L’impennata di Nicolas e la trattativa segreta con la Juve aprono uno scenario imprevisto. Ma invalicabile come una barriera. Si è interrotto il rapporto tra Napoli e Higuain, è cominciato un viaggio senza ritorno, non si può che andare velocemente verso un addio senza lacrime, con molti perché e troppi dubbi.

Se dovesse finire alla Juve, vi sarebbe il concorso del Napoli. Perché non arriveranno per bonifico tutti i 94 milioni, ma una valanga di soldi ed un vagone di giocatori che De Laurentiis, Chiavelli e Giuntoli fanno altrimenti fatica a comprare, dopo i troppi rifiuti subiti. La scelta di quei giocatori è una parte della trattativa che il Napoli non può eludere.

In attesa che il Napoli chiarisca meglio le sue strategie, finora riassunte nel messaggio a Sky “Sono stupidaggini” sarebbe curioso leggere nel cuore ingrato del campione. È sicuro che la Juve sia una scelta giusta? Troverà l’assistenza tattica per altri 36 gol? Il modulo di Allegri con due punte è l’ideale per la sua tecnica di solista esuberante?

Il Napoli giocava per lui, Insigne non pensava che a rifornire di assist lui, la catena di sinistra si muoveva per lui, Callejon a destra faceva contro-lato per lui. Nel Napoli ha segnato in campionato 36 gol su 80, quasi la metà. Dybala nella Juve 19 su 75, quasi un quarto. Se si è consegnato davvero alle maglie bianconere, chissà se conosce le sfide che lo aspettano. Non fuori, ma all’interno della squadra, dove non saranno tollerati sbalzi di umore, proteste isteriche, occhi sgranati di stizza quando si sentiva isolato o ignorato. Alla Juve o altrove, la cessione è inevitabile. Capitolo chiuso, amore finito, nemici come mai. È questo il sentimento dei suoi tifosi delusi.

Ha intanto sollevato De Laurentiis dalla responsabilità di perdere il più grande attaccante dei suoi 11 anni di presidenza. Lo strappo c’è ed è profondo anche con lui. Rimane qualche interrogativo. Perché fugge da Napoli anche chi giura di amarla? Perché il club è usato come stazione di transito? Perché non bastano cifre e promesse a radicare campioni e allenatori? Se avrà tempo in quest’estate concitata, anche De Laurentiis dovrà porsi domande. Se troverà le risposte, un giorno anche il suo Napoli avrà la seduzione della vecchia, vincente, e non simpatica Juve. (fonte: http://napoli.repubblica.it/sport)

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