3 Maggio 2024

Vicepresidente Copasir: “Jihad per alcuni ragazzi è diventata moda come Lsd negli anni ‘70”.

“Il Dl Antiterrorismo sta funzionando e sta portando dei risultati importanti. Oltre alle operazioni di ieri bisogna ricordare anche le indagini svolte dal questore di Brescia pochi mesi fa. La forza del decreto sta nella sua duttilità: passa attraverso le informative che riguardano web, intercettazioni, e anche alcune garanzie funzionali. Nel caso di Fatima e della sua famiglia, l’indottrinamento al jihad è avvenuto a mezzo web e tramite informazione personale. Alcune delle persone arrestate sono cittadini italiani convertiti all’islam, e fin qui nessun problema, ma quando costoro entrano in contatto con l’attuale marito di Fatima si trovano davanti un jihadista (il 23enne albanese Aldo Kobuzi) e sarebbe stato lui a spingere gli altri verso il fondamentalismo.

Parlando più in generale il profilo tipico del fondamentalista da tastiera è di colui che prende a modello anche i valori più infami, criminali e malvagi. Parliamo di soggetti debolissimi da un punto di vista psicologico che si sentono forti anche solo postando la loro bandierina dell’Isis su Facebook o facendosi un selfie con dietro il logo del Califfato. In questo modo credono di sentirsi parte di qualcosa più grande di loro, qualcosa che sembra rompere tutti gli schemi. Per fare una sorta di paragone è come quando negli anni Settanta qualcuno s’imbottiva di LSD nell’illusione di sentirsi diverso e controcorrente. Ma, come allora, nell’ottanta per cento dei casi sono gli stessi genitori a segnalare i giovani che si stanno radicalizzando”. Lo ha detto il vicepresidente del Copasir, Giuseppe Esposito, in un’intervista al giornale on line ‘L’Occidentale’.

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