4 Maggio 2024

San Cristoforo – Un percorso gastronomico e una degustazione alla cieca di vini sono gli ingredienti della serata del San Cristoforo, imponente struttura a valle del Vesuvio, immersa nel verde.
Il gioco di luce conferisce maestosità alla facciata della struttura, esaltando il pregio dei suoi particolari architettonici, ammirati da pochi e selezionati invitati a “ Vista, Olfatto e Gusto moltiplicato per Sei” la degustazione di sei vini provenienti da sei regioni italiane.

Una primavera dei sensi per affinare la proprie capacità nell’attesa di scoprire il vino che si sta bevendo. Un percorso italiano travolgente e intrigante per confrontarsi, mettere alla prova conoscenze e abilità tra prodotti gastronomici d’eccellenza e piatti innovativi. Un gioco, una sfida per scoprire le provenienze, le aziende, individuando i sentori e riconoscendo i vitigni. Approcciarsi al calice con la tecnica necessaria per carpirne le seppur minime sfaccettature: la complessità olfattiva, il corpo del vino, l’evoluzione e i suoi cambiamenti, i tratti caratteristici che restano invariati nel tempo. Frutta esotica, mineralità, freschezza, persistenza, morbidezza, versatilità e poi sentori di frutta matura, sapidità, il pubblico è stato messo a “dura” prova nella valutazione, soprattutto per l’accostamento a prodotti d’eccellenza sapientemente abbinati con lo scopo di esaltarne i sapori. Si inizia con un campano, Melodia Fiano Colli di Salerno Ig panata 2016 gradazione 12,5° che lo  Chef

Francesco Lama “Cucù”- Aversa CE accompagna a un Little Bun ai cinque cereali con tonno fresco pinna gialla, stracciata di bufala aromatizzata allo zenzero e spinacino fresco. Delicato l’abbinamento del tonno con la stracciata di bufala, la stracciata che nasce dalla panna fresca artigianale con gli avanzi della produzione della pasta filata, dona un gusto unico al bun. Il secondo vino nascosto è del Friuli-VeneziaGiulia Ca’Bolani Sauvignon Doc annata 2016   gradazione 13° abbinato a un tris di formaggi irpini della Cooperativa Agricola Pecorino Bagnolese di Bagnoli Irpino AV :pecorino stagionato 12 mesi in grotta a latte crudo locale, pecorino affinato su vinacce 14 mesi in grotta a latte crudo locale e un caprino stagionato 4 mesi in grotta a latte crudo locale. Una scelta che esalta i sapori differenti tra loro in un accostamento armonico. Si arriva in Sicilia, una delle regioni più vitali d’Italia dal punto di vista enologico, complice anche il clima particolarmente favorevole allo sviluppo della vite, con il Feudo Principi di Butera Insolia Sicilia Doc annata 2016  gradazione 13°.

Il Mastro Fornaio Domenico Fioretti di Carinaro CE presenta “Il Bufalino”: mini casatiello bufalino, bocconcino di mozzarella buifala, caciotta di bufala, caciocavallo di bufala, salsiccia e salame di bufalo. In questo viaggio esplorativo in giro per l’Italia troviamo un vino toscano, Castello di Albola  Chianti Classico  annata 2014 gradazione 13°. Jamonita di  Nocera Inferiore opta per  un Jamon Iberico Senorio de Olivenza denominazione di origine Dehesa de Extremadura -100% razza pura iberica stagionato 48/54 mesi, di alta qualità, un aroma ineguagliabile.

Segue un vino pugliese,  Commenda Magistrale – Maruggio – Puglia Racemus – Primitivo del Salento IGP annata 2013 gradazione 13,5° che accompagna il Pacchero dorato e fritto, ripieno di ragù di Picanha su salsa ai tre pomodori dello Chef Gianluca Ungaro – Ciacco & Bacco – Gragnano NA. Il pacchero, un formato di pasta ispirato a una ricetta partenopea è particolarmente adatto, per la corposa consistenza e le dimensioni a farciture consistenti. Una croccantezza perfetta.

Nuovamente in giro perl’Italia, un vino della Basilicata, Cantina Eubea –Rionero del Vulture – Covo dei Briganti Aglianico del Vulture annata 2013 g gradazione 14.5°abbinato all’attesissimo e innovativo piatto dello  Chef resident del San cristoforo, Antonio Tecchia – Sensazioni al quadrato, esaltato dall’abbinamento del vino. Si conclude con il “Cassatino” del mastro fornaio Domenico Fioretti e il dessert “Goccia d’Oro” de La Ginestra in abbinamento al Limoncello Distilleria Petrone. Un’esperienza più che un percorso di degustazione che ha interessato tutti i sensi, in un viaggio su e giù per l’Italia alla ricerca degli abbinamenti migliori.

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