Sempre più spesso si sente parlare di voto di protesta. E sempre più spesso si presentano sullo scenario elettorale formazioni pseudo-politiche, che nascono per intercettare questa protesta. In quasi tutti i casi queste aggregazioni sono composte per lo più da cittadini che non avendo una preparazione politica/amministrativa, ne una capacità di proporre una politica alternativa, ne un orizzonte culturale, frutto e derivante da una scuola di formazione e da una militanza amministrativa, riducono a pochi e nazional/popolari slogan che fanno presa alla “pancia” degli elettori e raccolgono molti consensi: peggio di cosi! Ma perché non provare una nuova via e via dicendo.
Purtroppo questo scenario non ha fatto altro e non farà altro che peggiorare ancora di più la situazione, certo tragica, di un Paese che vuole risollevarsi. Che allontana dalla politica vera quelle personalità che avrebbero per davvero la capacita di visione d’insieme delle priorità e soluzioni per ridare slancio e ossigeno. Nel dopoguerra avemmo la fortuna di avere Uomini come Fanfani ( docente universitario a soli 22 anni ) La Pira, De Gasperi o, e prima ancora De Nicola, e poi manager illuminati quali Mattei, Olivetti.
Si potrebbe continuare e citare giganti della politica in ogni formazione politica. Il quadro attuale è deprimente. Guitti e saltimbanchi, capi popolo e personaggi che se si limitano ad usare correttamente i congiuntivi sono già legittimati ad aspirare alla guida del Paese. Questi raccolgono il cosiddetto voto di protesta. Come dire ,tanto peggio ,tanto meglio. A Roma, pare dai sondaggi che il voto di protesta, per questa tornata elettorale per l’elezione del sindaco, sarà indirizzato alla candidata del movimento 5stelle.
La signora Raggi. Una signora che ha seguito un ciclo di studi del tutto normale ed è in possesso di una laurea in giurisprudenza. E’ in altre parole un avvocato. Nulla da eccepire. Ma se cerchiamo nel suo curriculum , politico / amministrativo, un qualcosa che la caratterizzi per esperienza e competenza, troviamo il nulla assoluto. Una breve esperienza quale consigliere al Comune di Roma eletta sempre per quella equazione fino ad ora accennata, ossia voto di protesta. Poi niente altro. Malgrado ciò Roma rischia di portare sullo scranno più alto del Campidoglio, questo personaggio. Solo a pensare quali saranno le conseguenze ti tremano le vene ai polsi. A dire il vero, neanche le altre formazioni presentano eccellenze che ci possono far sperare in un futuro migliore: figli di papà (leggi nonni) qualche riciclato, insomma niente di che. Guardando con il lanternino, però, si trova qualche candidato che per il suo trascorso ci può dare qualche garanzia qualche speranza . Tra questi Giachetti del PD che ha già avuto un certo successo amministrativo nella giunta di Rutelli. Lui sa il lavoro immane che spetta al prossimo Sindaco. Lui sa la complessità organizzativa delle problematiche che incrociano interessi contrapposti che non sono sempre in linea con le esigenze della Città.
Per questo ha chiesto, con molta umiltà ma nello stesso fermezza, aiuto alla cosiddetta coscienza civile dei romani. Aiutatemi ad aiutarvi! In un momento di grande crisi tutti dovrebbero e devono dare il loro apporto. Bene ha fatto a candidare Cristiano Davoli (in foto a destra) quello che ha dato vita all’Associazione Tappami, che da circa un anno senza aspettare oltre, quello che l’amministrazione comunale non gli poteva garantire: Stanco di vedere la sua citta diventare sempre più una sorta di groviera per effetto delle buche sulle strade, ha imbracciato pale e bitume e autotassandosi insieme ad altri volontari va in giro a TAPPARE per l’appunto le buche delle strade di Roma, che costano al comune, ( oltre alla normale manutenzione, che di fatto ormai non c’è più, per mancanza di fondi e per incapacità amministrativa) circa 60 milioni di euro (120 miliardi del vecchio conio) per risarcire quanti con macchine, motorini o semplicemente a piedi incappano in queste trappole disseminate sul territorio.
